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Un riflettore sulle crisi dimenticate rischia di essere spento
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di Medici Senza Frontiere

Un riflettore sulle crisi dimenticate rischia di essere spento

Medici Senza Frontiere (MSF), esprime la sua preoccupazione circa la possibile chiusura di importanti uffici di corrispondenza della Radio Televisione Italiana. Da anni MSF ha potuto constatare il contributo informativo dato dai corrispondenti della televisione pubblica nel mondo per portare a conoscenza dell'opinione pubblica italiana intere aree del pianeta che altrimenti sarebbero rimaste nel black-out mediatico.

"Non entrando nel merito di scelte aziendali, temiamo che "spegnere" gli uffici di
corrispondenza possa significare un'ulteriore riduzione di notizie su quelle crisi
di cui nessuno parla e per esperienza sappiamo che il primo passo per risolvere un
problema è conoscerlo, farlo conoscere", dichiara Sergio Cecchini, Direttore della
comunicazione di MSF Italia.

Da anni MSF, in collaborazione con l'Osservatorio di Pavia, conduce un'indagine sul
tempo dedicato dai telegiornali RAI e Mediaset alle crisi dimenticate. Dall'ultima
rilevazione sulla "Top Ten" delle crisi umanitarie dimenticate emergeva che i
telegiornali RAI hanno dedicato solo il 6% del loro tempo per far conoscere le gravi
crisi umanitarie ai telespettatori del Servizio pubblico.

"In un mondo sempre più globale - aggiunge Cecchini - è particolarmente preoccupante
pensare che la televisione pubblica voglia ridimensionare la propria presenza nel
mondo e chiudere, tra le varie sedi di corrispondenza, una delle poche 'antenne'
italiane che trasmettono dal cuore del continente africano" .

Il lavoro svolto dalla sede di Nairobi, per citare un esempio, è stato preziosissimo
per far conoscere crisi umanitarie, drammi e speranze di un continente troppo spesso
ignorato: dal problema dell'accesso ai farmaci essenziali ai bambini soldato, dalle
nuove strategie per la lotta alla malnutrizione infantile alle varie emergenze che
hanno colpito il continente africano negli ultimi anni (sfollati in Darfur,
emergenza nutrizionale in Somalia, violenze sessuali in Repubblica Democratica del
Congo, la pandemia dell'AIDS in Sud Africa, ecc.).

"Ci auguriamo, al contrario, che un pilastro dell'industria culturale italiana come
la RAI si impegni ad aumentare e valorizzare quegli spazi informativi necessari alla
conoscenza di ciò che accade nel mondo", conclude Cecchini.

Medici Senza Frontiere , nata nel 1971, è la più grande organizzazione
medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel
per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre,
catastrofi ed epidemie.

www.medicisenzafrontiere.it


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