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di redazione
Si è conclusa nel peggiore dei modi la vicenda di Syed Saleem Shahzad, il giornalista pakistano corriposndente per AdnKronos International e collaboratore de La stampa. Il corpo senza vita e con evidenti segni di tortura, riportano fonti locali, sarebbe stato rinvenuto oggi e riconosciuto dai famigliari. Shahzad, spiega una nota pubblicata dall'Adnkronos era un esperto di terrorismo e in uno dei suoi ultimi articoli "rivelava l'esistenza di un nucleo qaedista tra i ranghi degli ufficiali della Marina pakistana".
''Quello che nessuno potrà mai uccidere sarà il nostro ricordo di un uomo intrepido e di un collega bravo come pochi altri'' lo ricorda così il direttore dell'AKI, Marra. Mentre Claudio Gallo, dalle pagine de La stampa rivela: " Poco prima di sparire aveva lasciato una nota a "Human Rights Watch": nel caso gli fosse accaduto qualcosa i responsabili andavano cercati nell'Isi, l'intelligence pachistana. Un macabro presentimento che si presto è trasformato il realtà." Al cordoglio dei colleghi pakistani e italiani si è unito quello della politica, mobilitata dagli appelli internazionali già a partire da domenica.
L'associazione Articolo21, da sempre impegnata nella battaglia per la difesa della libertà di informazione in Italia e nel mondo, esprime solidarietà ai famigliari e ai colleghi di Adnkronos international e de La Stampa per il barbaro assassinio del collega pakistano Shahzad e confida che su questa tragica vicenda vengano condotte le dovute indagini anche attraverso le pressioni esercitate dal nostro Governo.
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