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Articolo 21 - Editoriali
Scuola e Rai, una gara per lâ??ignoranza assoluta
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di Federico Orlando

Cara Europa, leggo sullâ??Unità del 27 settembre la celebre â??striscia rossaâ? di prima pagina, dedicata alla scuola della Moratti.
Vi è riportata una frase da un libro di testo di tal Federica Bellesimi, edito dallâ??Istituto Geografico De Agostini, col seguente raffronto tra la Destra e la Sinistra (immagino quelle â??storicheâ?, fra cui si divisero gli elettori ammessi al voto dopo lâ??unità dâ??Italia). Ecco la frase presa di mira dallâ??Unità: «Gli uomini della destra facevano politica al solo scopo di servire lo Statoâ?¦ Gli uomini della sinistra, invece, sono disposti a fare carriera in qualunque modo, talvolta sacrificando il bene della nazioneâ?. Il libro della Bellesimi sâ??intitola I nuovi sentieri della storia. Mi pare che già un vostro lettore, nei giorni precedenti, aveva riprodotto nella vostra pagina delle lettere lâ??intera frase incriminata del libro, che gira nelle scuole da oltre un anno (mi dicono) e ha provocato già lamentele, evidentemente senza effetto, se continua a provocarne.
Insomma, dallâ??egemonia della sinistra siamo passati al terzismo e ora dal terzismo passiamo alla nuova egemonia: della destra. Non avremo mai libri che diano ai nostri studenti la descrizione dei fatti e, poi, i liberi commenti delle varie scuole di pensiero?

LUCA BONGIOVANNI, RAVENNA

Caro Bongiovanni, il pensiero riprodotto nella â??striscia rossaâ? di lunedì (una delle cose che si leggono per prime nel giornale di Colombo e Padellaro), ci era stata segnalata dal lettore Leopoldo Salasso con lettera da noi pubblicata il 22 settembre. La ristampiamo per intero, in modo che lei possa vedere le sottili arti della disinformazione storiografica, che purtroppo la sintesi dellâ??Unità non può rendere. Scrive dunque la signora Bellesimi: «Gli uomini della Destra ERANO aristocratici e grandi proprietari terrieri. Essi facevano politica al solo scopo di servire lo Stato e non per elevarsi socialmente o per arricchirsi; inoltre amministravano le finanze statali con la stessa attenzione con cui curavano i propri patrimoni. Gli uomini della Sinistra, invece, SONO professionisti, imprenditori e avvocati disposti a fare carriera in qualunque modo, talvolta sacrificando perfino il bene della nazione ai propri interessi.
La grande differenza tra i governi della Destra e quelli della Sinistra CONSISTE soprattutto nella diversità del loro atteggiamento morale e politico».
Questo catechismo per prima comunione laica, avrebbe fatto la mia felicità nellâ??adolescenza, quandâ??ero convinto che il periodo della Destra storica (1861-1876) fosse stato non solo il più felice per lâ??Italia, ma anche lâ??unico periodo immune da scandali e affarismi, perché il galantomismo e la dedizione di quei padri della patria sono rimasti davvero proverbiali. Ma anche con loro gli scandali fioccarono, così come fioccarono le collusioni con la malavita organizzata: dalla mafia alla camorra.
La malafede dellâ??autrice va però al di là del raccontino catechistico e cerca, attraverso un disinvolto uso dei tempi (una volta il passato prossimo, unâ??altra il presente storico) di far scivolare i suoi giudizi dalla storia di ieri alla politica di oggi: che è la classica operazione di lavaggio dei cervelli, ben nota a tutti noi nipotini di Goebbels, anche se per amore della democrazia cerchiamo di non metterla in pratica. Così, nel testo della Bellesimi i giudizi positivi sulla Destra storica sono correttamente collocati al passato, per non eccedere in piaggeria controproducente; mentre i giudizi sulla Sinistra sono espressi al presente, in modo da poster essere trasferiti allâ??attuale Sinistra: che con la Sinistra storica non câ??entra niente, ma si chiama sinistra, sicché la conclusione è: «La differenza tra i governi della Destra e quelli della Sinistra CONSISTEâ?¦Â» Non «è consistita», ma «consiste». Oggi.
Su questo lavaggio del cervello nelle scuole delle repubblica, lei potrà leggere qualcosa di più sabato 2 ottobre, nella nostra pagina culturale, che si sforza di accendere qualche riflettore sui problemi più veri della libertà. Potrà leggere un articolo di Stefania Martani sulle â??Indicazioni nazionaliâ? della Moratti per lâ??insegnamento della storia (una specie di â??Linee guidaâ? di Sirchia sulla legge della procreazione assistita, che la rendono anche peggiore); e un articolo di Adriano Ossicini su La crisi dellâ??antifascismo, dove lâ??autore Sergio Luzzatto spiega come la storiografia neofascista e anche terzista stiano tentando di cancellare il nostro passato per evitare che il Paese faccia i conti con una memoria divisa.
Questi, caro Bongiovanni, sono i regimi autoritari. E non deve meravigliarsi Nando Dalla Chiesa se i parlamentari interrogati dalle Jene non conoscono nemmeno in che anno è scoppiata la rivoluzione francese; né deve meravigliarsi Claudio Abbado che sotto lâ??egida di Urbani e Gasparri la Tv abbia messo al bando la cultura: fra lâ??altro proibendo ogni accordo della Rai col canale culturale franco-tedesco Arte, a cui tutti gli altri paesi europei sono collegati. Non si vuole che gli italiani accedano a trasmissioni culturali di alto livello, per evitare che facciano confronti con la miseria intellettuale e morale del regime in cui vivono. Almeno il fascismo riusciva a darci polvere negli occhi con Gentile, Bottai, lâ??Enciclopedia Treccani. Questi non hanno neanche la polvere, solo pietre.

FEDERICO ORLANDO

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