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Riforme del lavoro: otto domande a Monti
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di Domenico d’Amati

Riforme del lavoro: otto domande a Monti Poiché le richieste di riforme del mercato del lavoro si sono sinora basate su slogan più o meno orwelliani, nel tentativo di riportare il dibattito sul terreno dei fatti e dei principi poniamo al Presidente del Consiglio Monti queste domande:

1) Il Parlamento italiano ha ritenuto necessario lo Statuto del Lavoratori per tutelare efficacemente la libertà e la dignità dei collaboratori dell’imprenditore, tra l’altro con l’articolo 18 contro i licenziamenti arbitrari nelle medie e grandi imprese. Ritiene che questa esigenza sia venuta meno e che tutto si riduca al miglioramento degli ammortizzatori sociali?

2) Il suo Governo ha come principale riferimento, in materia di lavoro, le teorie del prof. Ichino, spesso fondate su presupposti che necessitano un’attenta verifica. Tenuto conto che l’approvazione dello Statuto dei Lavoratori fu preceduta da un’approfondita indagine parlamentare sulle condizioni di lavoro nelle aziende, non ritiene che sul piano metodologico sia opportuno, prima di varare riforme, ampliare la cerchia degli esperti cui fare riferimento nominando un’apposita commissione di giuristi, economisti e sociologi rappresentativi delle varie tendenze?

3) Lo stesso prof. Ichino dà atto che il fenomeno del precariato è dovuto ad una diffusa illegalità nelle modalità di impiego dei lavoratori, ma afferma che esso non può essere efficacemente contrastato, sul piano repressivo, per mancanza di un numero sufficiente di ispettori. Nelle dichiarazioni del suo Governo non vi è stato sinora alcun riferimento alla necessità di potenziare i servizi ispettivi e la giustizia del lavoro. Perché?

4) Non ritiene che la lotta contro l’elusione delle norme sul lavoro debba avere, nel programma del Governo, un rilievo almeno pari a quella contro l’evasione fiscale?

5) Dal momento che il ricorso al lavoro nero si accompagna abitualmente all’evasione fiscale e previdenziale, non ritiene che il Governo debba favorire sinergie fra la Guardia di Finanza e i servizi ispettivi del lavoro?

6) Lei ha fatto riferimento alla necessità di un nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato. Dal momento che questo tipo di contratto già esiste ed anzi, secondo la normativa europea, deve costituire la regola, che cosa le fa ritenere che la creazione di un nuovo modello contrattuale sarà sufficiente a far cessare la diffusa illegalità presente nel mondo del lavoro? Il suo Governo prevede una sanatoria per i milioni di irregolari?

7) La giustizia del lavoro funziona con rapidità ed efficienza a Torino e in pochi altri centri, mentre in numerosi grandi uffici segna gravi ritardi. Non ritiene che si debba assicurare a tutti i cittadini il rispetto della legge sul processo del lavoro, che prevede la definizione delle cause nel giro di tre mesi?

8) Gran parte delle controversie che gravano sui Tribunali del Lavoro concernono l’Inps, le amministrazioni pubbliche e le aziende controllate dallo Stato come le Poste e la Rai. Non ritiene che questo contenzioso debba essere prevenuto con adeguate misure organizzative negli enti interessati?

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