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Articolo 21 - ESTERI
La non pace e le spese del suo Faraone
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di Hisham Abdallah*

La non pace e le spese del suo Faraone

Il Comitato Internazionale per la Pace in Medio Oriente, più noto come il Quartetto, è di nuovo all'opera, impegnato a riportare israeliani e palestinesi al tavolo negoziale con l'aiuto di re Abdallah di Giordania. Non è dififcile capire perchè il monarca giordano auspichi la ripresa di negoziati. La Giordania, confinante con Israele e Territori Palestinesi, ha sempre temuto la crisi dell'opzione dei due stati, perchè ogni alternativa la coinvolgerebbe risvegliando i suoi incubi peggiori.
La teoria della Giordnaia come patria alternativa per i palestinesi non è certo nuova nella storia della destra israeliana e visto che la destra ora è nel governo d'Israele, che ha portato alla paralisi del negoziato i pace, che Netanyahu ha ripetutamente informato Mahmoud Abbas di non riconoscere l'accordo firmato da Olmert sulla costruzione degli insdiamenti colonici ebraici nei territori palestinesi, è chiaro che le preoccupazioni di re Abdallah sono forti...

Ma sia Netanayhu sia Abbas sono in buoni rapporti con re Abdallah e non possono dirgli "no, non se ne parla", il punto al momento sembra questo: Abbas non può ripartire da zero, mentre Netanyahu (all'offensiva sul fronte iraniano) è tentato dall'idea di dire al mondo "vedete, sto trattando con I palestinesi". Quel che non è chiaro è a cosa serva il Quartetto.
Come tutti sanno il Rele Quartetto è composto da rappresentanti di Stati UNiti, Russia, Europa e Nazioni Unite, sotto la guida dell'immortale Tony Blair, che da sette anni esercita una leadership che può vantare "risultati zero", al di là delle sue condizioni di lavoro, adeguate al ruolo di partner di Altezze Reali. Nato nel 2002, il Quartetto ha incrociato la sua vita con l'agonia del processo di pace. Paralisi dei colloqui, creazione del "muro di separazione, o della "barriera di protezione", numero complessivo dei coloni nei territori palestinesi arrivato alla crifra record di 700mila.

Creato dieci anni a sostegno della tesi del premier israeliano Ariel Sharon, per il quale Yasser Araft non era più un partner di pace, il Quartetto ha nei fatti consentito la trasformazione della Cisgiordania in cantoni isolati l'uno dall'altro. La sua unica missione è stata quella di assicurare l'impegno palestinese sul piano della sicurezza e delle riforme amministrative, a riprova del fatto che ci meritiamo uno stato indipendente.

Gli anni del Quartetto hanno segnato un'epoca di divisione senza precedenti dei palestinesi. Il movimento islamico Hamas, rafforzato dalla crisi del processo di pace, ha preso il controllo di Gaza. E il Quartetto, anzichè esercitare il suo ruolo di facente funzioni del negoziato di pace, ha esercitato esclusivamente pressioni su Abbas affinchè si attenesse ai principi della così detta Road Map, il piano eloborato dagli americani, senza esercitare alcuna pressione di analogo tenore sull'altra parte.
Adesso sembra che il Quaertetto si sia svegliato da questo prolungato torpore, ma non per impegnarsi nei fatti concreti, quanto per tornare agli antichi fasti, al lusso. Cosa altro sarebbero I colloqui di Amman? Le intenzioni di re Abdallah saranno anche le migliori, ma in giro si vedono soltanto banchetti protocollo, protocollo e ancora protocollo. La sostanza no, quella manca ancora.

*tratto da Il mondo di Annibale


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