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Stiamo entrando nell'anno Mille
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di Federico Orlando

Stiamo entrando nell'anno Mille

Bentornato politichese. Torna per i Cento giorni del governo Monti, con sostanze e formule classiche. Per esempio, per annunciare che la disciplina dei taxi non competerà all'Autorità dei trasporti “sentiti i sindaci”, come si voleva, ma resterà ai Comuni da sempre ostaggio dei tassinari, si dice che sull'eventuale decisione di nuove licenze l'Autorità fornirà un “parere obbligatorio ma non vincolante”, e continuerà a “monitorare e verificare”. Nel frattempo, ai tassisti sarà consentita maggiore libertà nel fissare le tariffe: mentre altre corporazioni, come quella dei farmacisti, conserveranno il numero chiuso, e quella degli avvocati impedirà ai giovani professionisti di praticare tariffe inferiori ai “minimi” stabiliti dall'Ordine, affinché non facciano concorrenza ai colleghi più maturi. E slitta la decisione sull'Ici che la chiesa dovrebbe pagare sui suoi patrimoni non destinati al culto. Sicché appare un po' grottesco l'eloquio Fornero-Marcegaglia sull'articolo 18, che sarà pure un pezzo d'antiquariato, ma non tanto quanto le corporazioni degli speziali, dei cerusici, dei maniscalchi, dei mercanti, che ricompaiono in Italia intorno all'anno Mille, mille anni dopo che Augusto aveva sciolto i romani sodalitia: “privati” come oggi e come oggi strumenti anche di corruzione politica.
   
Quando Monti mandò un messaggio a tutti, dicendo che obbiettivo ultimo della sua politica sarebbe stato modificare la testa degli italiani, alcuni come noi pensarono che non intendeva limitare quel cambiamento all'attitudine a vivere al di sopra dei propri mezzi, senza pagare le tasse e contro la slidarietà pubblica; ma estenderlo anche alle forme dell'organizzazione sociale e del lavoro, a cominciare dalle corporazioni e dai privilegi nobiliari, ecclesiastici, mercantili, baronali. Ora cominciamo a temere che le intenzioni del presidente, che sono valse ad allontanare il default e a riconquistare il prestigio internazionale perduto, siano costrette a fermarsi di fronte alla Cortina di ferro di corporazioni, partiti, diocesi, caste, impegnati in uno scoperto gioco ad annettersi il “governo dei tecnici”, affinché si trasformi in concreto da curatore degli interessi generali in protettore degli interessi particolari. Diventi, cioè, l'antiMonti. Un berlusconismo senza  berlusconate. Perché, se è vero che il favore ai tassisti è bipartisan, è altrettanto vero che monopartisan è discutere con l'ex premier di giustizia e televisioni, su cui tutti sanno che l'interesse del partito personale è diverso da quello generale.
     
Lo diciamo sine ira, perché il governo avverta sempre più che, mentre si continua a chiamarlo “di salute pubblica” tra le forze che lo sostengono, e magari dicono di volerlo sostenere anche oltre la legislatura, gli si sta stringendo attorno una rete come quella che imprigiona il cavallo di razza fra i fili spinati delle trincee, nel recente fim di Spielbergh. Una rete che ha lo scopo di favorire alcuni interessi a prevalere sugli altri. Se questo disegno avesse successo, sarebbe difficile sottrarre altri  alla tentazione, per esempio, di reagire resistendo oltre ragionevolezza in altre trincee. Vedi appunto articolo 18, come a noi sembra stia già accadendo. In una simile prospettiva,  perderebbe credibilità e forse diventerebe inutile continuare a discutere di riforme istituzionali ed elettorali. Perché simul stabunt aut simul cadent: o si rende moderno il paese nell'economia e nelle istituzoni, o l'eventuale disegno di portare le istituzioni nel Tremila lasciando l'organizzzone sociale all'anno Mille creerebbe uno spread più pericoloso dell'altro che ci stava sprofondando nel baratro.

APPUNTAMENTI TV: lunedi 27 febbraio, alle ore 09:00 nel corso della puntata di "Agorà-Brontolo" su Raitre si parlerà del finanziamento ai partiti (pubblico e non) e dei partiti che, fusi con altri o scomparsi, hanno continuato a percepire finanziamenti pubblici. Gli ospiti saranno : Elio Veltri, Massimo Cacciari, Bruno Tabacci, Mario Sechi e Alba Parietti.


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