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Articolo 21 - Editoriali
Cattaneo Vuole Giornalisti Spie
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di Fabio Luppino*

La Rai invita i suoi dipendenti a fare le spie degli altri dipendenti, tutelando i delatori da possibili ritorsioni e portando gli altri, i denunciati, fino al licenziamento. Ã? uno dei principali punti contenuti nel Codice etico, un librettino bianco, consegnato con la busta paga (quando si prende la busta paga si firma per presa visione), proprio ieri. Un insieme di norme di comportamento che fanno riferimento ad altri accordi e al contratto di lavoro. Ma con pesanti aggiunte. Punto 7.5, doveri del personale: correttezza e lealtà. I dipendenti sono tenuti ad evitare valutazioni che possano portare nocumento allâ??immagine della Rai... Rientra in questo il diritto di criticare lâ??azienda se fa cattiva informazione?
Il campo di applicazione è vasto ed indefinito. E proprio per questo pericoloso. «La violazione potrà costituire inadempimento delle obbligazioni primarie del rapporto di lavoro o illecito disciplinare nelle procedure previste dallâ??articolo 7 dello Statuto dei lavoratori con ogni conseguenza di legge anche in ordine alla conservazione del rapporto di lavoro e potrà comportare il risarcimento dei danni». I dipendenti, giornalisti e non, vengono tassativamente invitati ad avvertire la direzione generale su regali esterni eventualmente ricevuti. Anche il regalo tra dipendenti, uno slancio tra colleghi, entrerà tra i gesti sospetti. Si fa menzione anche di principi nobilissimi, come il rispetto del pluralismo o come lâ??obbligo ad evitare il mobbing in ogni sua forma. Più la trasparenza, la correttezza, lâ??imparzialità. Verrebbe da chiedere quanta cura abbia posto sino ad ora lâ??azienda nel suo complesso al rispetto di questi principi, avendo recepito per intero i diktat bulgari di Berlusconi (che hanno posto fine alle trasmissioni plurali di Biagi e Luttazzi come anche a quella di Santoro), o quanto venga tutelato il contraddittorio nei salottini incipriati dellâ??intrattenimento. Per non parlare delle interviste a mani congiunte concesse a Berlusconi...
Ma il capitolo più clamoroso del librettino di 31 pagine (con allegata una sintesi di 10) è quello relativo alla delazione. «La Rai assicurerà lâ??applicazione di misure sanzionatorie e la tutela dei soggetti che forniscono notizie di possibili violazioni...». Cattaneo ti guarderà sempre perché câ??è qualcuno che lo farà per lui e sarà eroicamente tutelato. Perché a seguire si precisa che il delatore «verrà tutelato da qualsiasi derisione» e men che meno potrà sospettarsi che verso lo spione qualcuno per ritorsione possa immaginare comportamenti lesivi della sua professionalità. Non dovrà esserci il men che minimo sospetto, cosicché, nella estrema interpretazione della norma, un capo, per ipotesi, dovrà premiare chi lo ha denunciato allâ??azienda (e poi cosa avrà denunciato). A Saxa Rubra in questo contesto da Grande fratello (quello orwelliano) si creeranno dei luoghi di resistenza, dei centri contro il proibizionismo verbale; si creerà la stanza del regalo libero, del bacio galeotto, del ti guardo ma stai sicuro che non ti denuncio... forse ti amo. E così via.
Il centro, il luogo a cui tutto farà capo secondo il codice etico sarà, e come sbagliarsi, il direttore generale, che ormai assomiglia per gesta aziendali, al megagalattico inarrivabile, semidio di fantozziana memoria, con le sedie di pelle umana. «La Rai individua il direttore generale referente unico nei confronti del cda, che informerà il medesimo con informativa mensile sullâ??attuazione e rispetto del codice...». Il Codice etico prevede anche la creazione di una struttura ad hoc che valuterà le possibili violazioni.
I dipendenti tutti, soprattutto i giornalisti, hanno preso il librettino insieme alla busta paga, come si fa con i depliant pubblicitari. Lâ??hanno portato a casa ieri e lo hanno messo là. Ma non lo hanno letto. Almeno fino a ieri sera. Oggi si riunirà lâ??esecutivo dellâ??Usigrai per prendere una posizione ufficiale. «Se questo diventa un integrativo contrattuale è illegittimo che venga fatto unilateralmente dallâ??azienda- commenta un giornalista Rai del sindacato-. Diventa una violazione contrattuale. A maggior ragione se lâ??integrazione contrattuale considera anche il licenziamento. Altro che codice etico, questo è un codice bavaglio, un codice di pulizia etnica».

*da "l'Unità" - 27 ottobre 2004

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