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Articolo 21 - Editoriali
E la Gazzetta dello Sport finì nel turbinio di questi giorni
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di Paolo Butturini*

E la Gazzetta dello Sport finì nel turbinio di questi giorni, coinvolta, suo malgrado, nel valzer delle poltrone che ha preso avvio dalla dimissionamento di Enrico Mentana dal Tg5. Soltanto tre anni fa, o poco meno, sarebbe stato impensabile: non soltanto perché regnava ancora quel â??monarca costituzionaleâ? che risponde al nome di Candido Cannavò (direzione quasi ventennale la sua), ma anche perché non si era ancora compiuto quel processo di omologazione della testata al mercato editoriale che ora è quasi maturo.
Perché al di là di chi siederà nei prossimi anni sulla seconda poltrona di via Solferino (resti Pietro Calabrese o arrivi Antonio Di Rosa o altri), ciò che appare evidente è che la â??roseaâ? è entrata a pieno titolo nello scacchiere dei giornali che contano, anche politicamente. Ciò avviene ora che le copie sono molte meno del milione che la Gazzetta arrivò a diffondere nella prima metà degli Anni Ottanta, perché lo sport, materia prima della testata, è non più soltanto un veicolo di consenso, ma anche un vero e proprio business autonomo. Non è un caso che la casa editrice del Premier (presidente del Milan e per interposta persona, leggi Galliani, della Lega Calcio, giova ricordarlo) abbia sentito il bisogno di mandare in edicola un prodotto come Controcampo, per ora relegato allâ??uscita settimanale o bisettimanale, ma pronto a espandersi.
Ovviamente il calcio la fa da padrone, al punto da drenare risorse sottraendole ad altri sport. Basta pensare alla partita sui diritti televisivi che, guarda caso, ha penalizzato il servizio pubblico. In questo settore è in atto una gigantesca ristrutturazione con riposizionamento dei vari protagonisti. Tutto questo non poteva non riflettersi sulle strategie editoriali de La Gazzetta dello Sport che da giornale popolare dello sport nel senso più ampio del termine, è andato trasformandosi in una testata al limite del monotematico. Le pagine dedicate al calcio, serie A in particolare (con un occhio di riguardo per i grandi club) sono aumentate di oltre un terzo ed essendo, fino alla primavera prossima, bloccata la foliazione, questo è avvenuto a scapito delle altre discipline e delle squadre minori.
Insomma, La Gazzetta dello Sport, che non a caso ha visto salire il peso dei ricavi pubblicitari (dal 30 a oltre il 50% dei ricavi totali) mentre le copie tengono ma non aumentano, è una cartina di tornasole dei mutamenti in questo settore dellâ??editoria. Negli ultimi anni abbiamo assistito anche alla crescita esponenziale dello spazio che lo sport occupa nei media vecchi e nuovi (dalla carta stampata a internet, dalle Tv generaliste ai canali tematici, dai siti internet allâ??informazione sui telefonini). Un processo che ha, di conseguenza, aumentato il numero di colleghi impegnati in questo settore. Parallelamente sono aumentati i problemi inerenti allâ??organizzazione del lavoro, alle figure professionali e, più in generale, allâ??agibilità professionale dei colleghi. Su questo sfondo si proiettano gli accadimenti di questi giorni

*(del Cdr de "La Gazzetta dello Sport")
Questo articolo è scritto a titolo personale e non rappresenta lâ??opinione del Cdr de La Gazzetta dello Sport

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