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Articolo 21 - Editoriali
Rai e Mediaset si sono contese la fidanzata di Al Bano dopo la sua danza a "Domenica In" insieme alla sorella. Nella televisione del trash anche la Lecciso fa carriera
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di Michele Serra

da La Repubblica

Chi sostiene che non c'è più differenza, né genuina concorrenza, tra Rai e Mediaset sbaglia di grosso. Pare che le due major si siano contese, a suon di decine e decine di euro, la fidanzata di Al Bano signora Loredana Lecciso, ritenuta "il nuovo fenomeno del trash" per avere danzato scosciata, insieme alla gemella signora Raffaella, a "Domenica in". Il siparietto è stato giudicato orrendo a furor di popolo, e questo giudizio, insieme alle precedenti apparizioni della Lecciso in un reality-show di seconda fila e nel varietà-suburra "I raccomandati", le è valso la gloria televisiva.

Già richiesta da "Domenica in" non più per danzare ma addirittura - si vocifera - per parlare, la Lecciso è stata tentata dalle offerte dello show concorrente, "Buona domenica". Finché, dopo ore convulse nelle quali ci s'interrogava se oggi pomeriggio sarebbero stati la Venier o Costanzo a potersi fregiare della sua già popolarissima mancanza di talento, la signora Lecciso ha comunicato ufficialmente: "Resto alla Rai".

Fosse stato Costanzo a spuntarla, il colpo sarebbe stato doppio, perché "Buona domenica" ha già in scaletta, come piatto forte, un furente Al Bano, impegnatissimo a denunciare all'opinione pubblica l'insensibilità della sua compagna, che antepone alle cure materne il balletto licenzioso. Un eventuale incontro tra i due, con lite domestica in diretta, sarebbe valso due o tre punti di share nonché un telegatto per la peggior sceneggiatura comica del secolo. Il pubblico assopito e allocchito della domenica pomeriggio dovrà accontentarsi di un confronto a distanza, una specie di mini-reality a reti unificate.

Che questa mesta vicenda sia confezionata da rotocalchi e (ahimé) autorevoli quotidiani come "il dramma di una donna costretta a scegliere tra famiglia e carriera", la dice lunga sul deperimento del concetto, un tempo sacro, di carriera. Possibile che non ci sia un cardinale Ratzinger che si erga a difensore della carriera, valore fondante della nostra società, oramai insidiata dal disordine morale?

Più interessante, per i quarantacinque milioni di italiani (circa) che costituiscono l'enorme bacino di non-utenza degli show domenicali di Rai e Mediaset, sarebbe capire come diavolo funziona un sistema televisivo che non trova posto per Santoro o Biagi o Luttazzi o Guzzanti (spiace ripetere la solita tiritera, ma quella è) neanche se ballassero scosciati e avessero in corso una catastrofe coniugale, e si contende Loredana Lecciso per essere costei, nell'ordine, la mamma dei due ultimogeniti di Al Bano e il più recente e patetico caso di ossessione da video.

A intingere il biscotto nelle acque reflue del gossip, della malasorte sentimentale, delle beghe perfino minori di quella manovalanza da video che gli sciagurati definiscono "i vip", Rai e Mediaset fanno a gara, secondo un disegno che, presumibilmente, intende alleggerire "la gente a casa" da soverchi pensieri, essendo "la gente a casa", per molte delle teste pensanti della televisione, il parco-buoi della pubblicità e niente di più. Ma, a parte che la pubblicità s'interroga sul ristagno dell'audience, e sulla sua scadente composizione, se la Lecciso è davvero (e pare proprio che lo sia) l'ultimo grido in fatto di televisione popolare, significa che il disegno di alleggerimento è già in odore di fallimento. Il siparietto Lecciso-Carrisi è infatti così tristo, e pesante, che ne sprigiona un clima tutt'altro che spensierato. Un clima di grevità e goffaggine ottimo solo per ingrassare gli archivi di Blob (sempre grazie di esistere), in quanto perfetto spot della bassezza formale e sostanziale di questo risicato scorcio d'epoca, che mette il bavaglio ai giornalisti e agli artisti e solleva le gonne delle povere signore Lecciso.

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