Articolo 21 - Editoriali
Da Bologna a Roma: agggressioni fasciste prima del voto
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di redazione
Che in Europa spiri da tempo un vento di destra, di destra xenofoba, era ormai da tempo un dato di fatto. La situazione non è però così differente a casa nostra. In questi ultimi giorni a ridosso del voto si sono infatti verificate una serie di aggressioni di stampo fascista a danno di persone e simboli dell'antifascismo militante. La notte tra il 4 e il 5 giugno, a Bologna, venivano imbrattate le lapidi che ricordano le vittime del terrorismo fascista ed il sacrario dei Caduti Partigiani di piazza Nettuno a Bologna. Le scritte comparse inneggiavano alla Loggia P2 al “venerabile maestro” Licio Gelli e al Duce. Episodio duramente condannato dall' associazione dei parenti delle vittime della strage della stazione di Bologna, che ha anche invitato “ tutti i cittadini di isolare i facinorosi e stringersi al fianco dei Partigiani e dei familiari delle Vittime delle stragi terroristiche.”
Episodio più grave e che avrebbe potuto avere cosneguenze mortali quello verificatosi a Roma nella notte tra il 5 e il 6. Due ragazzi, all'uscita dal centro sociale La strada, alla fine di un concerto, sono stati aggrediti da alcuni individui vestiti di nero, al grido di : “comunisti di merda, voi e i vostri centri sociali”. Dopo una colluttazione uno dei due ha estratto un pugnale e colpito alla coscia uno dei ragazzi, che se l'è cavata con 8 punti di sutura.
Per concludere, con l'aggressione ai danni di Giorgio Michelangeli, figlio di Mario Michelangeli candidato alle elezioni provinciali di latina per il PdCI (Partito dei comunisti italiani) e candidato egli stesso nelle liste comunali. L'aggressione sarebbe partita da un gruppo di attacchini del centro-destra, che dagli insulti verbali sarebbero poi passati alle mani. “ ...non solo hanno coperto i manifesti che mio figlio- dichiara Mario Michelangeli- oltretutto candidato nelle liste del consiglio comunale, e i suoi amici avevano regolarmente affisso negli spazi destinati al mio partito, ,ma dall’aggressione verbale, di tipo squadrista e fascista, sono passati direttamente all’aggressione fisica, che solo grazie all’intervento di tutti gli altri presenti, non ha avuto conseguenze più drammatiche.”
Episodio più grave e che avrebbe potuto avere cosneguenze mortali quello verificatosi a Roma nella notte tra il 5 e il 6. Due ragazzi, all'uscita dal centro sociale La strada, alla fine di un concerto, sono stati aggrediti da alcuni individui vestiti di nero, al grido di : “comunisti di merda, voi e i vostri centri sociali”. Dopo una colluttazione uno dei due ha estratto un pugnale e colpito alla coscia uno dei ragazzi, che se l'è cavata con 8 punti di sutura.
Per concludere, con l'aggressione ai danni di Giorgio Michelangeli, figlio di Mario Michelangeli candidato alle elezioni provinciali di latina per il PdCI (Partito dei comunisti italiani) e candidato egli stesso nelle liste comunali. L'aggressione sarebbe partita da un gruppo di attacchini del centro-destra, che dagli insulti verbali sarebbero poi passati alle mani. “ ...non solo hanno coperto i manifesti che mio figlio- dichiara Mario Michelangeli- oltretutto candidato nelle liste del consiglio comunale, e i suoi amici avevano regolarmente affisso negli spazi destinati al mio partito, ,ma dall’aggressione verbale, di tipo squadrista e fascista, sono passati direttamente all’aggressione fisica, che solo grazie all’intervento di tutti gli altri presenti, non ha avuto conseguenze più drammatiche.”
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