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Articolo 21 - Editoriali
Siddi: "Una brutta pagina per la democrazia, da cancellare con la mobilitazione sociale"
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di redazione

"Il voto imposto oggi dal governo, con la fiducia , sul DDL Alfano è una brutta , bruttissima notizia per l'Italia , per l'informazione, per la sua autonomia violentemente incise con un muro di divieti accompagnati da "carcere e multe per i trasgressori" allo scopo di impedire la pubblicazione di notizie che contano per la salute civica di tutti". Questo il giudizio raccolto a caldo dal segretario Fnsi, Franco Siddi, dopo l'approvazione alla Camera a scrutinio segreto del ddl Alfano che limita il ricorso alle intercettazioni per i pm, ne restringe le possibilità di utilizzo in giudizio e fa tintinnare le manette per i giornalisti che volessero pubblicarle.
"E` una brutta giornata per la qualità della nostra democrazia - ha aggiunto Franco Siddi - che contraddice i valori straordinariamente affermati e protetti dalla carta Costituzionale della nostra Repubblica  e dalla convenzione europea dei diritti dell'uomo. Impedire di dare notizie su come procedono le indagini investigative su qualsiasi vicenda fino alla conclusione delle indagini preliminari  e di dar conto anche di atti non più segreti di un processo  fino all'udienza dibattimentale significa nascondere ai cittadini fatti e vicende che possono essere molto importanti per la propria vita , per la formazione di un libero e corretto giudizio in ordine a situazioni  e personaggi di rilievo pubblico".
"Per fare qualche esempio - ha spiegato ancora il segretario della Fnsi - per mesi, forse per anni, i giornali e i giornalisti non avrebbero potuto scrivere quasi nulla sulla scomparsa dei due fratellini di Gravina morti nelle profondità di una vecchia costruzione. Invece, per lungo tempo si era pensato che fossero stati uccisi dal padre. Quell'uomo , innocente, è finito in galera, costretto al carcere preventivo. Solo la tenacia di alcuni giornalisti  che misero in luce le incongruenze nelle indagini ha fatto accelerare  un processo di ricostruzione investigativa che poi ha portato alla verità e impedito che un uomo senza colpe finisse in una cella di cui si poteva buttare la chiave.”
"Altrettanto, nessun correttivo alle operazioni inutili dei  medici della clinica Santa Rita sarebbe stato apportato se dell'inchiesta  che ha messo in luce un quadro a tinte fosche non si fosse potuto dar conto tempestivamente sulla stampa. E così per i risparmiatori del caso Parmalat.”
"Come si può notare - ha detto ancora Franco Siddi - in nessuna di queste vicende c'è una questione di privacy violata. Eppure alla privacy, partendo dal caso delle intercettazioni, il governo si è voluto richiamare per giustificare i nuovi interventi gravemente illiberali.
Ecco perché a questo  punto occorre innalzare il livello dell'iniziativa civile della nostra società e della mobilitazione delle categorie direttamente colpite da misure coercitive , come gli editori e i giornalisti.  L'allarme democratico è altissimo. Dopo il voto della Camera c'è un tempo supplementare . Il legislatore, in Senato, può ancora cambiare e cancellare le norme bavaglio che  sono di una gravità senza precedenti.”
"Oggi abbiamo lanciato un appello "estremo"  insieme  - come non era mai accaduto, e ciò è un ulteriore indice di quanto sia alto l'allarme- dalla Federazione italiana editori giornali (Fieg) e dalla Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi). Un appello chiaro e netto, ha sottolineato Franco Siddi.
"Nelle prossime settimane la chiarezza dell'informazione su questi pericoli dovrà essere martellante e puntuale. Si tratta di non lasciare nulla di intentato per un ravvedimento  politico del governo, per il bene dell'Italia. Ovviamente nulla sarà tralasciato sul terreno delle autonome iniziative che spettano a ciascuno sul piano professionale e su quello dell'attività sociale.
"Con gli editori - ha spiegato il segretario della Fnsi - il sindacato  ha convenuto, con tutte le sue articolazioni, un presidio permanente per il diritto a sapere e conoscere connesso al dovere professionale di informare.
"Accanto alle attività di informazione straordinaria quale prima protesta civile, alcune tappe sono state messe a punto. Il 30 giugno, Consiglio straordinario della stampa italiana. Se non saranno intervenuti contatti essenziali, seguiranno azioni di lotta e di sciopero a carattere altrettanto straordinario, fino agli atti di coerente "ubbidienza" alle regole della legalità costituzionale. Certezze sancite dagli organi di garanzia come la Corte di Giustizia sulla convenzione europea dei diritti dell'uomo, palesemente violata dal DDL Alfano.
Siddi ha aggiunto "Questa non è una battaglia 'contro' ma 'per'. E` una battaglia di libertà sui diritti fondamentali che la Fnsi difende coerentemente da 100 anni. Una battaglia coerente che aveva visto mobilitati i giornalisti anche su norme non molto dissimili da quelle del DDL Alfano presentate dal precedente ministro Mastella e che hanno avuto lo stesso trattamento.
"Perché su valori così centrali - ha concluso Franco Siddi - lo schieramento non può che ritrovarsi sul merito e, quindi , sul valore dei diritti di tutti, da difendere non in nome di una o più categorie ma di tutti".
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