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Articolo 21 - Editoriali
L'ADESIONE DEL PD
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di redazione

Il Partito Democratico aderisce con grande convinzione alla manifestazione nazionale dei precari della scuola.
Da più' di un anno, infatti, siamo impegnati, in Parlamento e nel Paese, nell'opera di contrasto alle manovre del Governo sulla scuola, spacciate per riforma, ma che hanno come unico obiettivo quello di fare cassa con tagli indiscriminati.
Alla scuola servirebbe ben altro: l'inviduazione seria e condivisa da parte degli operatori scolastici dei punti di forza e di quelli di debolezza, idee chiare sui profili in uscita dei bambini e dei ragazzi, da definire tenendo conto degli obiettivi di Lisbona, organici funzionali e tanta autonomia.
Invece durante nell'ultimo anno, insegnanti, capi d'istituto, personale Ata sono stati trattati dal governo come se fossero "fannulloni" e mangiastipendio a sbafo.
La scuola non e' affatto un ammortizzatore sociale, come la Ministra l'ha più' volte definita, e i precari sono la forza sulla quale il sistema scolastico si e' mantenuto in piedi.
Ecco perche' il Pd aderisce alla manifestazione dei precari, e lo hanno annunciato il 14 giugno Mariangela Bastico e Giuseppe Fioroni, che hanno rivendicato la copertura di tutti i posti vacanti e disponibili come richiesto dai Comitati dei precari. Il Partito Democratico ha voluto annunciare ufficialmente, e con largo anticipo, l’adesione alla manifestazione organizzata dai diversi Comitati regionali e provinciali e che di terrà il 15 luglio a Roma.
Il PD, come dichiarato da Giuseppe Fioroni e da Mariangela Bastico “condivide l’obiettivo di stabilizzare il personale docente ed Ata su tutti i posti disponibili, coerentemente con il Piano triennale delle assunzioni (150 mila docenti e 30 mila ATA) contenuto nella Finanziaria del Governo Prodi 2007”.
Stabilizzare il personale della scuola significa, infatti, perseguire insieme la qualità dell’istruzione – certamente rafforzata dalla continuità didattica, che può essere garantita solo da personale in ruolo – e il diritto ad un lavoro stabile. A questi lavoratori, che da settembre rischiano di non ritrovare il loro posto di lavoro, il Governo deve dare una risposta urgente.
 
Il Partito Democratico ritiene sbagliati, insostenibili e tali da scardinare i fondamenti essenziali di qualità della scuola pubblica i tagli imposti dalla “Finanziaria estiva” (Legge 133/08): 2 miliardi di euro ed oltre 57.000 tra docenti ed ATA da settembre 2009 e complessivamente 8 miliardi di euro e 87.341 docenti e 44.500 ATA in 3 anni. Da questi tagli conseguono scelte molto negative per gli studenti e le famiglie e per tutto il personale della scuola, quali la chiusura delle piccole scuole, peraltro già boccita dalla Corte Costituzionale, l’abolizione delle compresenze nella scuola elementare e media, la riduzione del tempo prolungato e, dal 2010 anche nella scuola superiore, la riduzione dell’orario scolastico e la abolizione di fatto del modello del tempo pieno, una sempre piu' difficile situazione finanziaria degli istituti, una riduzione del numero di docenti di sostegno e di operatori psicopedagogici che pregiudica il diritto allo studio dei ragazzi con disabilità e la lotta alla dispersione scolastica .
Il Partito Democratico sostiene, quindi, la lotta dei precari e le loro rivendicazioni, e lo fa nella piena consapevolezza che la tutela del loro diritto al lavoro coincide con il bene della scuola pubblica del nostro Paese, che della loro esperienza, della loro professionalita', spesso maturate in condizioni difficili, del loro spirito di servizio e di sacrificio la nostra scuola non possa fare a meno.

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