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Articolo 21 - Editoriali
Rai: Su contratto Sky danno e beffa
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di Nino Rizzo Nervo

 

"La vicenda del mancato rinnovo
del contratto Raisat-Sky si puo' sintetizzare in due parole:
il danno e la beffa". Dichiara il consigliere di
amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo. "Sino ad oggi ho
parlato solo in consiglio di amministrazione e non ho mai
rilasciato dichiarazioni pubbliche per la riservatezza dovuta
quando una trattativa e' ancora in corso. Purtroppo come e'
ampiamente documentato dai verbali del 14 maggio, del 18
giugno, del 9 luglio e del 15 luglio avevo previsto questo
epilogo e ho fatto di tutto per cercare di evitarlo, ma sono
rimasto insieme ad altri consiglieri inascoltato. In una
lettera del 3 luglio, infine, con il consigliere Giorgio Van
Straten sottolineavamo la preoccupazione anche in  ordine
alle responsabilita' individuali per eventuali profili di
danno per la Capogruppo e per la consociata Raisat. Sono
stato sempre convinto, ed oggi lo sono ancora di piu', che il
mancato accordo con Sky e' per la Rai un danno enorme la cui
responsabilita' ricade pienamente su chi ha condotto la
trattativa. Non si risponde in maniera generica ad un'offerta
dopo un silenzio durato 55 giorni, e non si imposta una
trattativa (ma dubito che si possa parlare di una vera
trattativa) sulla base di una controversa e non chiarita
interpretazione dell'art.26 del Contratto di servizio sulla
cosiddetta neutralita' tecnologica e su una previsione di
sviluppo della piattaforma pay satellitare e del mercato
televisivo poco attendibile. Il risultato e' stato un
capolavoro di imprudenza: la Rai ha rinunciato alla
possibilita' di cospicui ricavi solo se avesse trattato al
meglio i canali forniti da Raisat e sara' con ogni
probabilita' costretta a restare sulla piattaforma gratis con
le sue reti di maggiore appeal, le generaliste. Nel frattempo
si sono create le condizioni, peraltro facilmente
prevedibili, per la crisi di una consociata che perde con Sky
il suo principale ed unico cliente esterno al gruppo. Ne' e'
pensabile che a Raisat possano essere affidati i nuovi canali
del servizio pubblico per il digitale terrestre la cui
titolarita', responsabilita' editoriale e realizzazione non
possono che essere, a termini di legge, della Concessionaria,
cosi' come avviene per Rai1, Rai2, Rai3, Rainews24, Raisport,
Raistoria ecc. Una brutta storia, dunque, caratterizzata
anche da pesanti invasioni di campo, che ha determinato per
la Rai un danno economico cosi' rilevante che, come e' facile
prevedere, sara' oggetto di approfondimenti da parte
dell'azionista e della Corte dei Conti: erano infatti in
gioco interessi aziendali di grande importanza sia per la
rilevanza strategica del tema (presenza dell'offerta del
servizio pubblico sulla piattaforma pay che conta milioni di
famiglie abbonate che pagano anche il canone) sia per gli
immediati effetti economici negativi in un momento critico
per i bilanci del gruppo".

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