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di Roberto Malini
Avremmo dovuto conoscerli a Dublino l'anno prossimo, nel corso della Piattaforma organizzata sotto il patrocinio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani e riservata agli attivisti che, in tutto il mondo, sono in pericolo di vita a causa del loro impegno civile e umanitario. A un mese dall'assassinio di Nataliya Estemirova, erede di Anna Politkovskaja, gli attivisti per i diritti umani Zarema Sadulayeva e il marito Alik Dzhabrailov, che dirigevano l'organizzazione Save the Generation - impegnata nell'inserimento nella società dei giovani ceceni, affinché non finissero arruolati nei gruppi armati - sono stati assassinati. I coniugi, di nazionalità russa, avevano 33 anni ed erano stati rapiti lunedì scorso a Grozny. I loro corpi, crivellati di colpi d'arma da fuoco, sono stati ritrovati nel bagagliaio della loro auto, nella periferia di Grozny. Non dimentichiamo il loro coraggio, la loro visione di un mondo più giusto, la loro incrollabile fede nei Diritti Umani. Conserviamo il loro ricordo nei nostri cuori, che ci infonda forza per le campagne a tutela delle minoranze e degli esseri umani più vulnerabili, che sono sempre più numerose, sempre più ardue, sempre più necessarie.
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