|
|
|
di Carlo Verna
Faccio appello a Franceschini, Bersani e Marino. Dicano subito con chiarezza che riconferme o avvicendamenti al Tg3 e Rai3 non sono affar loro. Dichiarino come il PD non pretenda che il vertice aziendale attenda il congresso per decidere.
Marchino una differenza di stile e di credibilita', giochino sul terreno della liberta' e del pluralismo. La questione TV e' gravata da troppi anni da un conflitto di interessi gigantesco. Il braccio di ferro Rai Sky, suggerito dal governo ai vertici del servizio pubblico, e' un fatto gravissimo e gia' si incominciano a vedere le conseguenze sugli ascolti.
Ma oggi incomincia la festa del PD e il piu' importante partito di opposizione deve con gesti concreti far capire da che parte sta nella partita per la liberta' di informazione. Comunque non molleremo ma sapremo di essere assolutamente soli nella difesa di autonomia ed indipendenza in un Paese, sotto il profilo della qualita' della democrazia, drammaticamente gravato dal fattore Berlusconi-televisioni.
"Mercoledì via Ruffini? E' rimozione politica. Vogliamo incontrare vertici"
Rai, a rischio il programma di Fazio e Saviano. Ruffini: incomprensibile
"Ti illumino di più". Domenica 16 maggio tutti alla marcia della pace
Rai: Giulietti, nessuno tocchi Raitre
"Raitre: il nuovo direttore abbia schiena dritta come Ruffini"
Rai: polemica su presenza Nichi Vendola da Lucia Annunziata
Twitter ergo sum
Articolo 18. Lo âsmemoratoâ Scalfari e il calo di consensi per Monti.
Equo compenso: via libera dalla Camera
Fenomeni, governo tecnico
LibertĂ di informazione dentro i Cie, ancora troppi ostacoli
Occupy Rai
Rispetti i lavoratori? Ti meriti vantaggi
Un fiore per Younas
Estendere lâarticolo 18? La veritĂ Ăš unâaltra, lo si vuole smantellare
La strage di Tolosa e lâimpossibile oblio



