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Articolo 21 - Editoriali
Lettera al Primo Ministro australiano sull'inchiesta di Balibo (Timor Est)
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di Reporters sans frontieres

Sua Eccellenza Kevin Rudd
Primo Ministro
Parliament House
Canberra Act 2600
Australia
Parigi, 16 settembre 2009


Signor Primo Ministro,


L'indipendenza della giustizia è una delle colonne portanti della democrazia e dello Stato di diritto. Questa esigenza deve essere totalmente rispettata anche nell'ambito dell'inchiesta seguita dalla polizia australiana sull'uccisione di cinque giornalisti britannici, neozelandesi e australiani, nell'ottobre 1975, a Balibo, a Timor. La comunità internazionale e i giornalisti del mondo intero continuano a seguire gli sviluppi di questa inchiesta e sono sensibili agli sforzi che il Suo governo compie per favorire il lavoro della polizia e della giustizia.
 
Ci rallegriamo della decisione, annunciata lo scorso 9 settembre dalla polizia federale australiana, di aprire un'inchiesta sul caso ma siamo anche preoccupati per via di alcune dichiarazioni di esponenti australiani dopo le ultime reazioni del governo indonesiano.
 
In effetti, l'ostilità espressa dal presidente indonesiano Susilo Bambamg Yudhoyono e dal suo ministro degli Affari Esteri Hassan Wirajuda e il loro rifiuto di cooperare nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla polizia australiana sono contrari alla giustizia internazionale e alla lotta contro l'impunità.
 
Vi esortiamo a trovare gli strumenti politici, diplomatici e giudiziari per processare gli esecutori e i mandanti intellettuali di queste cinque uccisioni. E' certamente fondamentale mantenere buone relazioni con i governi delle Nazioni vicine ma la giustizia deve prevalere. E siamo certi che il governo australiano riuscirà anche a trovare un sostegno in Indonesia affinché la verità venga a galla e giustizia sia fatta.
 
A più riprese rappresentanti politici di Giacarta hanno considerato con disprezzo gli sforzi intrapresi dalle autorità australiane per far luce sulla vicenda di Balibo. Ma l'impunità di cui ancora oggi godono alcuni militari indonesiani e i paramilitari di Timor è un insulto alle vittime e alle loro famiglie.
 
Il 16 novembre 2007, l’ufficiale giudiziario Dorelle Pinch ha reso pubbliche le sue conclusioni sulla morte del cameraman britannico Brian Peters, del reporter australiano Greg Shacketon, del tecnico del suono australiano Tony Stewart, del cameraman neozelandese Gary Cunningham, e del reporter britannico Malcolm Rennie, il 16 ottobre 1975 a Balibo, a Timor. In seguito, altri due giornalisti stranieri, l'australiano Roger East e l'olandese Sander Thoenes, sono stati uccisi a Timor Est.


Questa inchiesta estremamente dettagliata ha dimostrato formalmente che i militari indonesiani hanno commesso dei “crimini di guerra”, e ha offerto le prove del coinvolgimento degli ufficiali Yunus Yosfiah, Christoforus da Silva, e del generale Benny Murdani, capo delle forze speciali indonesiane.


Già il 6 giugno 2007, Reporters sans frontières aveva chiesto al governo australiano di fare tutto il possibile affinché i colpevoli delle cinque uccisioni fossero processati.


Oggi vi chiediamo di non cedere davanti al ricatto diplomatico espresso dalle autorità indonesiane, ricatto all'origine di questo lungo silenzio.
 
Nella speranza che prenda in considerazione le nostre richieste, Le invio i miei migliori saluti,


Jean-François Julliard
Segretario Generale di Reporters sans frontières

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