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di redazione
"Sulla vicenda di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin si è parlato molto e il Parlamento ha creato una Commissione d’Inchiesta che ha lavorato per anni" - si legge nel comunicato del programma -
Ma una versione univoca sulle cause della morte dei due giornalisti del Tg3 della Rai ancora non c’è. Come non c’è una descrizione univoca della dinamica dell’attentato: agguato per rapina – con colpi di Kalashnikov sparati da lontano – come conclude la relazione di maggioranza della Commissione Parlamentare presieduta dall’onorevole Carlo Taormina, o esecuzione – con colpi di pistola sparati a bruciapelo – come sembrano confermare tutte le testimonianza raccolte subito dopo l’eccidio.
I misteri intorno all’agguato del 20 marzo 1994 a Mogadiscio sono tanti: a cominciare dalla dinamica dell’aggressione, passando alla condanna a 26 anni di Hashi Omar Hassan, il cittadino somalo venuto in Italia per testimoniare e poi condannato per il duplice omicidio, fino alla scomparsa di alcune cassette con l’intervista al sultano di Bosaso, l’ultima intervista realizzata da Ilaria e Miran in Somalia.
Ilaria e Miran probabilmente avevano scoperto qualcosa di inquietante: traffici internazionali di rifiuti tossici e di armi, nascosti dietro la cooperazione internazionale ai paesi in via di sviluppo.
Analizzando tutta la documentazione, le evidenze e i dettagli legati a quel tragico 20 marzo del 1994, si porta alla conoscenza di tutti un mistero ancora irrisolto, ma anche una vicenda profondamente umana dove spicca la figura e la dignità dei genitori di Ilaria".
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