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Articolo 21 - Editoriali
Le affermazioni di Vespa, ennesima medaglia sul campo per Enzo
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di Giuseppe Giulietti

"....Bisognerebbe esaminare tutti i contratti, anche quello del compianto Enzo Biagi..", questa frase di Bruno Vespa è quella che ci ha indignato di più, per essere più precisi ci ha stomacato la parola compianto. Compianto da chi, da Vespa ? Quando mai, dove, in quale trasmissione? In quel compianto c'è tutto uno stile,un modo di essere, una velata minaccia persino contro la memoria di chi non c'è più.Alle  insinuazioni di Vespa ha risposto, da par suo, Loris Mazzetti, mettendo in mutande il presidente della terza camera, quella che si riunisce a Porta a Porta, quella dove il capo firma i contratti e può liberamente insultare la signora Veronica e i tribunali della repubblica.
Il signor Vespa ha tutto il diritto di pestare i piedi per farsi dare più soldi, del resto è stato il direttore generale Masi a proporre un modesto conguaglio che portasse sino a un milione e ottocentomila euro il modesto compenso per il conduttore preferito da Berlusconi, forse l'unico che potrebbe insidiare, nella graduatoria degli affetti, il fido Fede.
Resta da chiarire per quale ragione il direttore generale avesse deciso di aumentare e di adeguare un solo contratto quello di Vespa. Evidentemente il buon Masi avrà avuto solidissime ragioni, talmente solide che non è riuscito neppure a convincere tutti i consiglieri della maggioranza. Persino alcuni di loro si sono vergognati a dare il via libera ad un contratto che sarebbe stato difficile spiegare e giustificare. Con quale faccia il gruppo dirigente si sarebbe presentata alla trattativa con il coordinamento dei precari ai quali è stato negato persino un misero aumento dei compensi?
Di fronte a tutte le polemiche il dottor Vespa si è permesso, come dicevamo, di tirare in ballo Enzo Biagi, di alludere ai suoi compensi, di tirargli l'ennesima pugnalata postuma.
Questa se la poteva e ce la poteva risparmiare, anche perchè il Vespa che ricorda il "compianto Biagi" è lo stesso che non trovò il tempo e la volgia di far sentire il suo sdegno quando Biagi, Santoro e Luttazzi furono sbattuti fuori dalla Rai dal presidente editore che lo onora della sua amicizia. In quella occasione non ci fu solidarietà per il compianto Biagi, ma solo qualche sogghhigno per  quel vecchio giornalista che era diventato troppo popolare e che aveva il vizio di fare le domande, anche e soprattutto quelle che gli altri non volevano e non vogliono fare.
Un vecchio adagio recita "Ogni botte dà il vino che ha" e così ha fatto Vespa, di più non gli si può chiedere, sarebbe davvero ingeneroso.
Non se la prendano troppo a male, infine, l'amico Loris, le figlie Bice e Carla, le nipoti e i nipoti, i familiari tutti, se lor signori continuano a insolentire e a polemizzare anche con la memoria di Enzo, significa che il nonno ha davvero lasciato il segno , persino questa ultima polemica di pessimo gusto può essere considerata l'ennesima medaglia conquistata sul campo.
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