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Articolo 21 - Editoriali
Berlusconi a Porta a Porta: interpellanze e interrogativi
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di di Alessandro D'Amato*

Roberto Zaccaria, ex presidente della Rai, chiede al sottosegretario alle tlc Paolo Romani se il premier può vedere in bassa frequenza le trasmissioni registrate dell’emittente pubblica. Romani nega, ma qualche dubbio rimane.

Tutto comincia con l’intervento a Porta a Porta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in occasione del famoso battibecco con Rosi Bindi. Quella frase – “lei è più bella che intelligente” – per la quale scoppia una polemica politica infinita che alla fine induce il premier a scusarsi, oscura una domanda di primaria importanza: come aveva fatto Berlusconi a sapere dello scontro in atto durante la trasmissione, visto che la stessa era registrata?L’INTERPELLANZA – Tutto ciò non sfugge a Roberto Zaccaria, oggi deputato del Partito Democratico e presidente, in una stagione abbastanza travagliata, della Rai. Zaccaria presenta un’interpellanza parlamentare urgente, chiedendo una risposta in merito al ministero dello Sviluppo economico, competente per casi del genere. Testualmente (http://nuovo.camera.it/412?idSeduta=241&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00030&fase=00020#sed0241.stenografico.tit00030.sub00020): “La mia domanda è questa: in un programma registrato, un soggetto normale non può intervenire, dunque ciò vuol dire che sostanzialmente qui c’è una cosa preparata, ma non solo con l’accordo dei responsabili. Voglio dire che, quando uno interviene, è diverso se interviene al telefono o avendo di fronte un monitor che gli rappresenta quella scena. Voglio essere tranquillizzato su questo: se il Presidente del Consiglio dispone per i suoi interventi, che diventano sempre più frequenti, di un sistema di bassa frequenza, di cui naturalmente nessun altro cittadino della Repubblica italiana, al di fuori di quelli che lavorano in RAI, può disporre (chi lavora e i produttori possono disporre della bassa frequenza, che una volta si utilizzava per vedere le partite di calcio)”.LA DOMANDA E LA RISPOSTA – “Questa non è secondaria come domanda – conclude Zaccaria – Infatti, se la Presidenza del Consiglio o il Presidente del Consiglio avesse, nella sua residenza ufficiale o nelle sue residenze private, un sistema di bassa frequenza, questo vorrebbe dire che il Governo dispone di meccanismi di controllo non solo delle trasmissioni in cui il Presidente interviene, ma potenzialmente di tutte le altre trasmissioni che siano registrate”. In effetti è difficile trovare altre spiegazioni: o l’intervento di Berlusconi era concordato con Bruno Vespa, oppure il presidente del Consiglio stava vedendo in quel momento quanto trasmesso ed è intervenuto a fagiolo. La terza ipotesi sembra davvero la più improbabile: avendo saputo della registrazione, Berlusconi ha deciso di intervenire spontaneamente, beccando proprio il momento giusto. Eppure il sottosegretario Romani replica così: “Sulla base delle informazioni acquisite presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e presso la RAI, rilevando comunque che questa questione non rientra nella specifica competenza del Governo, risulta inequivocabilmente che il Presidente del Consiglio, onorevole Silvio Berlusconi, non abbia avuto modo di vedere in bassa frequenza e in diretta la puntata della trasmissione Porta a Porta il 7 ottobre 2009, registrata alle ore 20,45 circa e trasmessa in differita in seconda serata, e che non sia intercorso alcun accordo preventivo tra la redazione del programma e l’onorevole Berlusconi per concordare una sua telefonata nel corso della trasmissione”.LE CASUALITA’ – Insomma, Romani esclude sia la prima che la seconda possibilità. E quindi non si può che propendere per la terza: come un veggente di prima categoria, Berlusconi ha indovinato il momento preciso in cui intervenire e dire la propria, in una trasmissione registrata che non veniva trasmessa in bassa frequenza.Tutto comincia con l’intervento a Porta a Porta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in occasione del famoso battibecco con Rosi Bindi. Quella frase – “lei è più bella che intelligente” – per la quale scoppia una polemica politica infinita che alla fine induce il premier a scusarsi, oscura una domanda di primaria importanza: come aveva fatto Berlusconi a sapere dello scontro in atto durante la trasmissione, visto che la stessa era registrata?

L’INTERPELLANZA – Tutto ciò non sfugge a Roberto Zaccaria, oggi deputato del Partito Democratico e presidente, in una stagione abbastanza travagliata, della Rai. Zaccaria presenta un’interpellanza parlamentare urgente, chiedendo una risposta in merito al ministero dello Sviluppo economico, competente per casi del genere. Testualmente: “La mia domanda è questa: in un programma registrato, un soggetto normale non può intervenire, dunque ciò vuol dire che sostanzialmente qui c’è una cosa preparata, ma non solo con l’accordo dei responsabili. Voglio dire che, quando uno interviene, è diverso se interviene al telefono o avendo di fronte un monitor che gli rappresenta quella scena. Voglio essere tranquillizzato su questo: se il Presidente del Consiglio dispone per i suoi interventi, che diventano sempre più frequenti, di un sistema di bassa frequenza, di cui naturalmente nessun altro cittadino della Repubblica italiana, al di fuori di quelli che lavorano in RAI, può disporre (chi lavora e i produttori possono disporre della bassa frequenza, che una volta si utilizzava per vedere le partite di calcio)“.

LA DOMANDA E LA RISPOSTA – “Questa non è secondaria come domanda – conclude Zaccaria - Infatti, se la Presidenza del Consiglio o il Presidente del Consiglio avesse, nella sua residenza ufficiale o nelle sue residenze private, un sistema di bassa frequenza, questo vorrebbe dire che il Governo dispone di meccanismi di controllo non solo delle trasmissioni in cui il Presidente interviene, ma potenzialmente di tutte le altre trasmissioni che siano registrate“. In effetti è difficile trovare altre spiegazioni: o l’intervento di Berlusconi era concordato con Bruno Vespa, oppure il presidente del Consiglio stava vedendo in quel momento quanto trasmesso ed è intervenuto a fagiolo. La terza ipotesi sembra davvero la più improbabile: avendo saputo della registrazione, Berlusconi ha deciso di intervenire spontaneamente, beccando proprio il momento giusto. Eppure il sottosegretario Romani replica così: “Sulla base delle informazioni acquisite presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e presso la RAI, rilevando comunque che questa questione non rientra nella specifica competenza del Governo, risulta inequivocabilmente che il Presidente del Consiglio, onorevole Silvio Berlusconi, non abbia avuto modo di vedere in bassa frequenza e in diretta la puntata della trasmissione Porta a Porta il 7 ottobre 2009, registrata alle ore 20,45 circa e trasmessa in differita in seconda serata, e che non sia intercorso alcun accordo preventivo tra la redazione del programma e l’onorevole Berlusconi per concordare una sua telefonata nel corso della trasmissione“.

LE CASUALITA’ – Insomma, Romani esclude sia la prima che la seconda possibilità. E quindi non si può che propendere per la terza: come un veggente di prima categoria, Berlusconi ha indovinato il momento preciso in cui intervenire e dire la propria, in una trasmissione registrata che non veniva trasmessa in bassa frequenza e della quale non sapeva nulla, visto che Vespa non l’aveva preavvertito. Una casualità, quindi. O per lo meno qualcosa del genere.

*da giornalettismo.it

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