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Articolo 21 - Editoriali
Anno nuovo vita nuova, due parole su Prodi e la Rai
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di Elio Matarazzo

La posizione di Prodi sulla RAI espressa sul Corriere della Sera di giovedĂŹ 30 dicembre 2004 mi ha creato qualche imbarazzo nel metodo e in parte nella sostanza.

Un punto fermo del dibattito politico è Prodi come indiscusso leader di tutto il Centro Sinistra, o della Grande Alleanza Democratica, mentre sul programma e sulle scelte da fare ancora molto si deve discutere. Le differenze dâ??opinioni sulle varie scelte politiche rappresentano una ricchezza e un valore da coltivare. Sul programma quindi Prodi dovrebbe aprire un confronto e un dibattito che ci porti tutti a delle scelte largamente condivise da tutta la Grande Alleanza democratica, aprire una discussione con i partiti del centri sinistra con le associazioni con i movimenti, per elaborare insieme delle proposte da porre all'attenzione dei potenziali elettori di tutto il Centro Sinistra, con  proposte di programma con cui ci rivolgiamo a tutti quelli che stanno subendo le politiche del Governo di Centro Destra. Una delle questioni che, a mio giudizio, dobbiamo contrastare la privatizzazione di servizi pubblici, sicuramente quelle legate alla salute: gli ospedali, la ricerca, i farmaci ecc... e molti altri come la riforma costituzionale, il federalismo, la scuola, la questione delle Authority come elemento di controllo reale, la legge elettorale. Sulla RAI la questione importante è la produzione di contenuti, informativi, culturali e dâ??intrattenimento legati alle innovazioni tecnologiche,  quindi, porre la questione dellâ??abrogazione della legge Gasparri  e fare una proposta che unifichi le diverse posizioni presenti allâ??interno del centro sinistra. Nella vecchia proposta dellâ??Ulivo il programma proposto da Prodi su questa materia prevedeva la vendita di due reti RAI dopo aver diviso la RAI in societĂ  gestite con le risorse economiche derivate dal canone e societĂ  gestite dalle risorse pubblicitarie. Anche in quellâ??occasione la proposta fu scritta senza essere discussa e gli effetti della diversitĂ  dâ??opinione portarono ad uno stallo il cui risultato ha prodotto il controllo di Berlusconi oltre che sulle reti Mediaset anche sulla RAI e su quasi tutto il mondo della produzione di contenuti (film. fiction, intrattenimento, informazione eccâ?Ś).

Lâ?? antico adagio Vita nuova anno nuovo  può significare quindi usare un metodo diverso dal passato nella formulazione della proposta politica. Non mi sfugge che molti anche allâ??interno dei D.S. e dâ??altri partiti del Centro Sinistra sono in sintonia con la proposta espressa da Prodi, ma Piero Fassino indiscusso Segretario dei D.S.,chiudendo il convegno del 9 e 10 dicembre 2004 non ha parlato di vendita di parti della RAI, ma dâ??ingresso di privati nella RAI (in modi e tempi da stabilire) proposta che a mio giudizio è piĂš legata ad una visione di Servizio Pubblico rispondente ad esigenze dei territori e della pluralitĂ  dâ??opinioni culturali presenti in Italia. Materie di discussione sono molte e su molti punti sicuramente le posizioni possono essere diverse. Prodi a mio modestissimo parere, dopo aver dichiarato i criteri, i modi e i tempi, deve aprire un confronto con i partiti del centro sinistra, con i movimenti e con le associazioni, valorizzare le diversitĂ , fare passo dopo passo, fino a trovare un minimo comune denominatore, sulle scelte politiche,  per consolidarle  e non cadere  negli errori commessi dal passato governo di centro sinistra.

Lâ??On Giuseppe Giulietti ha ragione, quando sostiene che le proposte sulla RAI e su tutto il sistema della produzione di contenuti  devono essere discusse e condivise, quindi aprire un confronto fra le diverse posizioni e arrivare ad una posizione comune di tutta la Grande Alleanza Democratica in una pubblica assemblea.

La democrazia è sicuramente la scelta piĂš faticosa, ma sicuramente  lâ??unica condivisibile per mettere al centro le persone e i loro bisogni, le loro aspirazioni  per trovare le piĂš efficaci risposte da dare.

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