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Articolo 21 - Editoriali
A Sharm El Sheik si discute sul futuro della rete
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di Redazione

Dal 15 al 18 novembre 2009, in Egitto, a Sharm El Sheik si discute sul futuro della rete
La creazione dell’Internet Governace Forum è stata uno dei risultati più significativi del World Summit on Information Society - Vertice Mondiale sulla Societa' dell'Informazione - (WSIS), tenutosi a Tunisi dal 16 al 18 Novembre 2005. L’Agenda di Tunisi per la Società dell’Informazione ha sottolineato l’importanza di attivare un nuovo Forum da tenersi annualmente per un quinquennio, per allargare le discussioni sulle tematiche più salienti e scottanti della rete a tutti i potenziali gruppi d'interesse, compresi i singoli individui. Dopo Tunisi 2005 seguiranno gli Internet  Governance Forum di  Atene 2006, Rio 2007,  Hyderabad 2008 e Sharm-el-Sheik 2009.
Il meeting  dell’IGF di Sharm El Sheik sarà un punto cruciale di discussione su temi quali la neutralità della rete, la privacy, la sicurezza, il diritto d’autore.
Vincenzo Vita, nella veste ufficiale di Vice Presidente della VII Commissione del Senato, prenderà parte al Forum. “In questi giorni a Sharm si discute del futuro della rete”, sottolinea il Senatore del PD.  Dal I ottobre 2009, internet è un po’ meno americana. L’amministrazione Obama ha appena liberato della tutela a stelle e strisce l’organismo che governa la rete mondiale. L’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) non ha mollato del tutto la presa, ma comunque adesso dovrà tenere conto dei suggerimenti forniti da quattro commissioni internazionali di supervisori.
Il cambiamento era nell’aria. Il governo statunitense temeva che, prima o poi, Russia, India e Cina creassero infrastrutture di rete indipendenti. L’ICANN svolge un ruolo fondamentale. Assegna le estensioni di dominio nazionali (il .it, ad esempio) e commercializza le altre (.com, ad esempio). Senza dominio nazionale non c’è neanche nazione.
Finora l’organismo è stato sotto il controllo del Ministero della giustizia della California e del Dipartimento federale del commercio. Il cambiamento arriva alla vigilia di scadenze importanti per il futuro di internet. Innanzitutto la migrazione dal vecchio protocollo IPv4 al IPv6, che permette un numero quasi infinito di nuovi indirizzi (quelli su IPv4 si stanno esaurendo). Poi il via libera alla babele di lingue e alfabeti, perché ormai il web parla (e scrive) anche cinese, indiano e arabo.     
L’amministrazione Obama, particolarmente attenta al mondo digitale, non poteva resistere oltre alle pressioni del resto del mondo, a cominciare dall’Unione Europea. Maggiore neutralità della rete, dunque, ma non è detto che ci sia maggiore democrazia. Certo siamo in attesa di risposta dal governo cinese, che tiene sotto stretto controllo (con la censura e la repressione del dissenso) i suoi trecento milioni e passa di utenti.  
 
 
“La partita, comunque, non è chiusa”- conclude Vincenzo Vita – “ Vanno definiti ruoli, nazionalità e responsabilità dei componenti delle commissioni di supervisione”.
Sulla base di questo passaggio storico di trasformazione dell’ICANN – propone il Sen. Vita- si può procedere alla creazione di un organismo internazionale, dove, accanto alle istituzioni ufficiali, ci siano la società civile, i soggetti interessati e le ong.
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