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Articolo 21 - Editoriali
Agcom: la Rai stia anche su Sky se necessario
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di redazione*

La Rai "potra' stare su tutte le piattaforme commerciali" e invece "dovra' stare su tutte le piattaforme tecnologiche, quindi anche sul satellite", cosi' da consentire a tutti gli utenti di vedere le trasmissioni. E quindi "se Sky in una zona e' indispensabile, la Rai deve starci nel periodo transitorio", limitandosi a criptare "proprio il minimo" delle sue trasmissioni. Lo ha detto Corrado Calabro', presidente dell'Agcom, a margine dell'audizione di oggi pomeriggio in commissione di Vigilanza, dove ha presentato le linee guida del nuovo Contratto di servizio (tuttora in fase di discussione e non ancora all'esame della Vigilanza). Il tutto in questa fase di transizione che portera' entro il 2012 al digitale in tutta Italia. Alla domanda se per ipotesi il direttore generale della Rai Masi possa decidere nel medio termine (ad esempio nel 2011) di 'far scendere' le reti generaliste dal satellite, cioe' dalla piattaforma Sky, il presidente dell'Agcom ha risposto "valuteremo dalla copertura assicurata da un altro satellite se potra' togliere le generaliste da Sky". Quindi dipendera' da quanto Tivu'Sat (la nuova piattaforma satellitare creata da Rai, Mediaset e Telecom Italia Media, ndr) sara' in grado di coprire il territorio. "E' evidente che dipende dalla copertura di Tivu'Sat", ha risposto ancora Calabro' alle insistenze dei giornalisti, "lo vedremo".
E quanto alle determinazioni dell'Agcom sulla delicata materia gia' al suo esame, Calabro' ha detto "c'e' un'istruttoria in corso, non posso parlare". Sullo specifico argomento, durante l'audizione Calabro' aveva detto che l'Authority accertera' se la Rai togliendo alcuni canali da Sky abbia o meno oscurato zone e utenti, "il procedimento e' ancora in fase istruttoria, e poi ci sara' una valuytazione degli organi collegiali". E sempre in fatto di neutrlaita' tecnologica, nelle linee guida del nuovo Contratto di servizio e' espressamente prevista e, ricordando in proposito gli indirizzi della Commissione europea sulla materia, Calabro' aveva quindi sottolineato che "le emittenti di servizio pubblico devono utilizzare" le possibilita' offerte dalla digitalizzazione e dalla diversificazione delle piattaforme di distribuzione "su base tecnologica neutra, a vantaggio della societa'". E dunque, "nel rispetto del principio di neutralita' tecnologica, la Rai - aveva aggiunto - potra' consentire la messa a disposizione della propria programmazione di servizio pubblico finanziata dal canone a tutte le piattaforme commerciali che ne faranno richiesta nell'ambito di negoziazioni eque, trasparenti e non discriminatorie, e sula base di condizioni verificate dalle Autorita' competenti".

*(Fonte AGI)

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