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di Tito Russo*
Cos' hanno in comune uno studente di 15 anni e un dottorando di 29 anni? Apparentemente nulla. Diverso il loro approccio al percorso formativo, diverse le condizioni entro cui entrambi si trovano a decodificare l'utilità sociale dei saperi, diversa la modalità di costo materiale nella quotidianità.
Oggi, 17 novembre, giornata internazionale per il diritto allo studio, lo studente medio e il dottorando hanno condiviso la stessa mobilitazione, hanno trovato un punto di contatto su due aspetti: l'opposizione di ispirazione sociale ai disegni governativi che trasversalmente puntano alla riorganizzazione amministrativa e didattica (Valditara-Aprea) quale elemento di giustificazione politica dei tagli finanziari e l'uscita dal torpore della precarietà quotidiana. Innervato dall'ideologia del falso merito che separerebbe i fannulloni da chi invece i luoghi della formazione li vive veramente, il Governo punta alla frammentazione dei soggetti sociali più deboli che stanno subendo la Crisi (creata da altri): competitività esasperata, aumento dei costi del sapere creando vere e proprie barriere all'accesso, al vincolo del ceto familiare nelle politiche di welfare.
Il tutto in uno scenario di svuotamento della conoscenza che parla il freddo linguaggio dei numeri: da 3 a 7 ore di lezione in meno alla settimana, chiusura di oltre il 30% dei laboratori nell'area tecnica e professionale, organi collegiali ridotti a consigli di amministrazione in cui l'azienda di don Pasquale o l'ente di formazione dei Gesuiti/Opus Dei possono decidere in una quota assai considerevole cosa si studia, come lo si fa, in quanto tempo e con quali finalità.
E' evidente che la formazione risulta a nostro avviso il vero trampolino di lancio, insieme ad un lavoro sicuro e appagante, indi non si può pretendere che ha decidere che tipo di stages formativi o che finalità didattiche il sistema formativo deve adottare sia Confindustria o i consorzi produttivi.
L'autonomia dei saperi non può essere svenduta
Qualcuno ha deciso di rapire il futuro della Generazione Precaria.
Oggi in 150.000, in oltre 50 piazze promosse da Link-Assemblea Studentesca (la rete che unisce l'Unione degli Studenti e Coordinamento Nazionale Universitario, abbiamo ribadito la volontà irreversibile di riprendercelo.
Il movimento studentesco ha un'amplificazione più credibile di una società basata sugli indici di ascolto o sui comunicati stampa.
Ce n'est qu'un debut, la Repubblica delle Banane ha i giorni contati.
*Coordinatore Nazionale UdS
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