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Articolo 21 - Editoriali
Approdata in Cassazione la querela del boss Nicola Papa contro il giornalista Palmesano
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Ricorso avverso l'ordinanza di archiviazione emessa dal Giudice delle indagini preliminari di Salerno. Nel mirino un'inchiesta giornalistica sulle elezioni comunali di Calvi Risorta del 2004. Il complesso scenario di politica e affari relativo alla centrale termoelettrica di Sparanise.

E' approdato alla Corte di Cassazione l'assalto in sede giudiziaria nei confronti del giornalista Enzo Palmesano orchestrato da Nicola Papa, fratello del boss di Sparanise, Giuseppe Papa, uno dei più importanti “mammasantissima” del “clan dei casalesi”, legato prima ad Antonio Bardellino e poi – anche per intrecci di parentele - all'attuale capo dei capi Francesco Schiavone detto “Sandokan”.

La parte offesa Nicola Papa, nel frattempo arrestato per un tentativo di estorsione, ha dato mandato al suo avvocato di ricorrere in Cassazione avverso l'ordinanza con il quale il Giudice delle indagini preliminari di Salerno aveva archiviato – a seguito di conforme richiesta del Pubblico ministero – la querela per diffamazione a mezzo stampa contro il giornalista Enzo Palmesano, autore di un'inchiesta giornalistica sulle tremende elezioni comunali di Calvi Risorta del 2004, contrassegnate da intimidazioni, attentati e dalla presenza costante di Nicola Papa e dei suoi “cumparielli” davanti ai seggi. Enzo Palmesano, nonostante i silenzi della politica, delle Istituzioni e del giornalismo locale, fece esplodere il “caso”, attirandosi tra l'altro la querela di Nicola Papa.

Come si ricorderà, la campagna intimidatoria della camorra alle elezioni comunali di Calvi Risorta del 2004 servì ad eliminare, in un momento politico molto particolare, il sindaco uscente Antonio Caparco (la cui lista fu ovviamente sconfitta), a capo dell'unica Amministrazione comunale dell'Agro caleno che si era opposta con determinazione al disastroso progetto della centrale termoelettrica di Sparanise. Centrale termoelettrica poi approdata agli onori delle cronache nazionali perché è stata ed è un grande affare della famiglia dell'attuale Sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, il potente esponente politico di Casal di Principe per il quale è stata emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Napoli, dott. Raffaele Piccirillo, ordinanza di custodia cautelare in carcere con l'accusa di concorso esterno in associazione camorristica, su richiesta dei pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia dott. Alessandro Milita e dott. Giuseppe Narducci. Ordinanza di custodia cautelare la cui esecuzione è ora al vaglio della Camera dei deputati.

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