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Articolo 21 - Editoriali
Il viola... va di moda a Parigi
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di Marianna Alberti e Gaetano Alessi

L'onda Viola del No B Day,ieri,ha superato i confini dell'Italia,non solo virtualmente ma anche fisicamente, arrivando in molte città europee tra cui Parigi. Nella capitale francese la protesta per chiedere le dimissioni di Berlusconi si è svolta alle 14 sotto forma di Sit-in al Trocadero. A fare da sfondo la Tour Eiffel e quale altro luogo più significativo se non il “parvis des droits de l'homme”?
Infatti, quello che si ribadisce negli interventi che si sono succeduti durante il Sit-in, è che il NoBDay non è solo una protesta di dissenso verso Berlusconi ma anche verso ciò che rappresenta Berlusconi ossia l'idea che una personalità politica per il solo fatto di ricoprire una carica pubblica possa piegare al proprio interesse personale i diritti civili e sociali garantiti dalla Costituzione italiana.
Il primo ad intervenire è Paolo Flores D'Arcais, direttore di MicroMega che a coloro che dicono che con questa manifestazione si darà una cattiva immagine dell'Italia all'estero,risponde: “sarà proprio con questa manifestazione che gli Italiani daranno una buona immagine dell'Italia all'estero”. Flores D'Arcais poi sottolinea che: “l'anomalia di Berlusconi non è un problema che riguarda solo l'Italia. E' anche un problema europeo”.
Alle sue parole infatti si collega Christoph,cittadino francese che dice: “sono entrato nel comitato di organizzazione della manifestazione perchè,pur essendo cittadino francese,credo che il controllo delle Televisioni da parte dei poteri pubblici non sia un problema solo italiano. Anche nelle altre democrazie del mondo ci sono dei tentativi di controllo dei Massmedia da parte dei poteri pubblici e la questione italiana può far credere che anche in questi paesi si possa un giorno realizzare un sistema di controllo delle televisioni simile a quello italiano”. Inoltre Christoph afferma che “se si vuole costruire un'Europa democratica occorre andare aldilà dei confini della propria nazione e cominciare a pensare in chiave europea i problemi dei singoli stati membri”
La piazza del NoBDay a Parigi appare quindi piuttosto eterogenea. Non presenta solo persone di nazionalità diverse ma anche persone di generazioni differenti e soprattutto,come ci tiene a sottolineare Paola Valletta,una delle organizzatrici del NoBDay, persone con passati politici differenti riuniti sotto il simbolo del colore viola per esprimere il proprio dissenso contro Berlusconi. C'è anche chi interviene dicendo di non avere un passato politico alle spalle e di essere apolitico ma Renata Antonante,che fa parte del collettivo di Tolosa “La guerre tue” (la guerra uccide) afferma che: “manifestare sia già qualcosa di politico e che occorrerebbe ritrovare fiducia nei partiti come mezzo per portare le istanze dei cittadini in parlamento”
E a proposito di partiti è intervenuta anche Beatrice Biagini,responsabile del circolo Pd di Parigi che auspica che chi fa politica fuori dai partiti lotti insieme a chi fa politica dentro i partiti.
Ancora non ci è dato sapere se le istanze del NoBDay saranno ascoltate dai partiti dell'opposizione ma è certo che ieri, parte della società italiana ha deciso di non rimanere indifferente e in silenzio di fronte ai ripetuti tentativi di violazione della Costituzione da parte di Berlusconi. Come dice Calamandrei nel discorso che fece agli studenti universitari nel 1955 e citato proprio ieri durante il Sit-In: “La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé...perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica”

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