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Articolo 21 - Editoriali
"Birmania: quale futuro?". Incontro-dibattito giovedì 17 dicembre
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di redazione

Giovedì 17 dicembre a Monza si terrà una serata dedicata alla Birmania,
con un incontro-dibattito aperto al quale parteciperà tra gli altri il
dr. Beaudee Zawmin dell'Euro-Burma Office di Bruxelles, referente del
governo birmano in esilio.
L'evento - organizzato dall'Associazione per l'Amicizia Italia Birmania
in collaborazione con la IIFWP-UPF/Universal Peace Federation (ONG
accredita presso le Nazioni Unite) e con l'adesione e il patrocinio del
Comune di Monza - vuole essere un'occasione per un aggiornamento sul
Paese, soprattutto riguardo al tema dei diritti umani e alla situazione
degli oltre 2.000 prigionieri politici. Verrà anche divulgato un nuovo
progetto a favore di giovani profughi birmani.

Incontro–dibattito sul tema
Birmania: quale futuro?
organizzato dalla Associazione per l’Amicizia Italia Birmania
in collaborazione con la UPF/Universal Peace Federation
e con il patrocinio del Comune di Monza
Relatori:
Beaudee Zawmin dirigente dell’Euro–Burma Office di Bruxelles, referente per l’Europa
del governo birmano in esilio e rappresentante dell’opposizione democratica
birmana
Giuseppe Malpeli docente, responsabile Laboratori Scienze Formazione Primaria, Università
di Reggio Emilia, operatore volontario in Birmania
Mauro Sarasso segretario nazionale della UPF/Universal Peace Federation.
Durante la serata verrà proiettato un filmato con foto di Ivano Bolondi, designato dalla
F.I.A.F “Autore dell’anno” nel 2005 e “Maestro della fotografia Italiana” (MFI) nel 2007.
Coordinatore e conduttore:
Carlo Chierico presidente della Associazione per l’Amicizia Italia–Birmania
Giovedì 17 dicembre 2009, ore 20:45
Sala E – 1° piano Urban Center
via Turati, 6 – MONZA
(zona stazione FS – teatro Binario7)
L’incontro vuole essere una serata di stimolo alla conoscenza della situazione attuale
in Birmania e diffusione di nuovi progetti a favore dei prigionieri politici e di giovani profughi,
oltre che espressione di solidarietà volta al sostegno e alla diffusione di una vera “cultura di pace”.
Al termine verrà consegnato un attestato di “Ambasciatore di Pace”
ad alcune persone che si sono distinte in azioni di altruismo e volontariato.

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