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Articolo 21 - Editoriali
Lâ??omosessualità in politica paga? Dopo lâ??elezione di Vendola, inchiesta sullâ??effetto Pride e sul bisogno di libertà
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di Delia Vaccarello

da L'Unità

In politica l'omosessualità paga, penalizza o non conta nulla? Ancora, câ??è differenza tra destra e sinistra? La domanda sâ??impone dopo lâ??elezione di Niki Vendola deputato di Rifondazione Comunista, gay dichiarato e uomo della politica di lunga navigazione, a candidato del centrosinistra alle regionali in Puglia. In primavera affronterà lo sfidante in carica Raffaele Fitto. Impossibile non pensare al Bari Pride. I cinquantamila e più che solcarono le vie di Bari nel 2003 trascinando la città in una vera e propria festa hanno lasciato il segno. Le manifestazioni dell'orgoglio omosessuale dal World Pride del 2000 in avanti, quando a Roma sfilarono un milione di cittadini impegnati a dimostrare che la libertà dell'orientamento sessuale è un diritto di tutti, permettono alla tematica omosex di farsi strada nella società civile.
Effetto Pride. Questa l'impressione di Vendola: «Faccio una considerazione solare. Il giorno del Gay Pride a Bari è stato l'inizio della fine del sistema di potere del centro destra nel capoluogo della regione Puglia, quel giorno la destra si è scoperta incapace di capire la città». L'omosessualità dunque è stata anche un segnale di apertura verso il nuovo? «Il pregiudizio abita i palazzi della politica molto di più di quanto incida nelle strade, nella società», aggiunge Vendola. Il pride ha anche un'altra caratteristica. Nello «spazio sacro» della città sembra segnalare l'esistenza di una possibilità quasi «dimenticata». Ci dice che esiste ancora un luogo di tutti, la strada, dove non si paga il biglietto per entrare e dove si possono rinsaldare legami, riconoscersi cittadini, nutrire il sogno di «nuove famiglie umane». Il nostro scenario, in questo caso, è il meridione che chiede di essere capito. Vendola dice che la questione meridionale presenta tre aspetti: deriva del precariato, domanda di libertà, bisogno di rifondare la comunità. Il giorno del Bari Pride esigenza di comunità e domanda di libertà hanno sfilato insieme. Conclude Vendola: «Il giorno del Bari Pride fu un terremoto, a fare la differenza oggi è la capacità di intercettare la domanda di libertà».
Un vantaggio? A questo punto ci si potrebbe chiedere: oggi l'omosessualità è una specie di vantaggio? Alessandro Cecchi Paone lo nega con decisione. Candidato alle europee per Forza Italia, dichiarò pubblicamente la sua bisessualità: «Baget Bozzo disse di non votarmi, Ferrara invitò a votare Gawronsky perché etero. Per essere eletto avrei avuto bisogno di circa settemila voti in più, attribuisco la loro mancanza a queste prese di posizione». A urne chiuse le cose non sono cambiate. «Sono il primo dei non eletti, ma Forza Italia, il mio partito, non mi coinvolge in nulla. Si parlò di me come portavoce, ma fu scelta la Gardini, perché non rappresenta i valori che io sostengo».
A pesare dunque è ben altro. Nel caso di Paone, lâ??area in cui si milita ha fatto la differenza, tanto più che il bravo giornalista aveva dalla sua una grande popolarità, fattore che in politica resta determinante. «Di fronte a un candidato adeguato, capacissimo sul profilo emozionale, preparato come Niki Vendola, l'omosessualità non è più un ostacolo», sottolinea Franco Grillini. Eâ?? questa, anche per il popolo di sinistra, la novità.
Nel caso dellâ??elezione di Grillini, poi, è chiaro lâ??effetto pride. Militante nell'associazionismo omosex dall'82, inizia dall'87 la serie di tentativi per entrare in Parlamento. Viene eletto il 13 maggio del 2001, cioè dopo il World Pride. «A Roma prima, poi a Padova e a Bari, abbiamo organizzato pride di popolo, cioè eventi politici capaci di interagire con la domanda di diritti e libertà della gente. Questa esigenza dovrebbe essere l'anima della sinistra, come avviene nelle socialdemocrazie europee. Quando un politico, in gamba come Vendola, intercetta il desiderio di libertà della gente, l'omosessualità non allontana, ma può anche favorire forme di condivisione emotiva. Gli si riconosce la capacità di portare il nuovo».
Tuttavia ancora, come dice Titti De Simone, deputata di Rifondazione comunista, lesbica dichiarata, anche lei eletta dopo la manifestazione per l'orgoglio omosessuale del 2000 a Roma, «l'omosessualità scompiglia le carte». Ma, ci chiediamo, su quali tavoli agisce con più energia? «Molti politici si preoccupano di tenere nascosto il proprio orientamento omosex. C'è il timore di perdere in popolarità. L'elezione di Niki Vendola dimostra che ciò che più conta è la capacità politica e che l'omosessualità per i progressisti può essere un valore aggiunto. I gay portano una cultura di avanzamento civile. E la gente di sinistra ha dimostrato di credere che con un gay si può provare a sconfiggere il berlusconismo. Insomma, lesbiche e gay fanno bene alla politica».
Novità, popolarità, capacità politica non sono tutto. «Io credo che paghi lâ??onestà con cui una persona scende in campo, nascondersi dinanzi allâ??elettorato respinge», afferma Andrea Benedino, portavoce del Coordinamento omosessuali ds e assessore comunale a Ivrea nel settore scuola. Lâ??onestà ha pagato a Gela, dove Rosario Crocetta del Partito dei comunisti italiani è coraggioso sindaco antimafia e non ha nascosto lâ??orientamento gay. Paga in Europa, come ricorda un comunicato di Arcigay: «Sia il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, che quello di Berlino, Klaus Wowereit, non fanno mistero della propria omosessualità, riscontrando il sostegno e lâ??affetto dei propri concittadini.
Paga anche dove la presenza di un omosessuale è stata vista come lâ??incarnazione del «Male» dalla destra. Ricordate la polemica di Fini sui maestri omosessuali? Ecco cosa è successo ad Andrea Benedino, pochi mesi dopo lâ??incarico di assessore alla scuola: «Sia in campagna elettorale che dopo ho sempre parlato con genitori e prof e non ho taciuto la mia omosessualità. Alla chiusura dellâ??anno sono stato invitato da numerose scolaresche delle scuole materne della mia città».
Con Grillini concludiamo che quella omosex «è una delle cinque grandi questioni della politica in Occidente». Dunque, non paga, nè penalizza (a sinistra). � una realtà: tutti devono tenere gli occhi ben aperti.
delia.vaccarello@tiscali.it

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