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Articolo 21 - Editoriali
"The Road" lungo la strada del razzismo
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di Gaetano Alessi

D’alcuni giorni fa la notizia che il film “The Road” di James Hillcoat, ispirato al capolavoro di Cormac McCarthy, non sarà distribuito in Italia. Motivazione: troppo deprimente.

Immaginate se i distributori, che hanno preso questa decisione, avessero il potere di togliere dai nostri schermi tutte le immagini, i filmati , le notizie “deprimenti”. Sarebbe la cancellazione della nostra attualità, anch’essa alquanto “deprimente”. Ma non siamo arrivati a tanto. La possibilità di accedere a fonti d’informazione rende gli uomini liberi e crea anticorpi democratici.

Ma le immagini  degli uomini della criminalità organizzata  che sparano sui braccianti migranti, i commenti infarciti di odio che si possono sentire ovunque, il "white christmas"  leghista, il tetto del 30% Gelminiano per i figli degli emigrati nelle scuole, i barboni morti ammazzati per gioco o noia della nostra “bella gioventù” a Napoli, descrivono un “ora” osceno.

Un intero parlamento è bloccato sul cavillo legislativo più utile a salvare il premier da sicura condanna e i pennivendoli del potere, invece di raccontare i problemi della gente, sono sperticati nel tentativo di riabilitazione di un latitante. Utile solo a creare un parallelismo ardito con Berlusconi e le sue vicende giudiziarie.

La Fiat dopo essersi arricchita con le “rottamazioni”, rottama Termini Imerese. Da anni utilizzata più come strumento di ricatto sociale nei confronti del Governo che come struttura di produzione.  Come se i lavoratori non fossero carne, sangue, sogni e speranze, ma numeri da essere cancellati.

Intanto i tetti si riempiono di operai esasperati e arrabbiati d’ aziende in crisi e i morti sul lavoro riempiono i cimiteri.

Numeri. Un importante osservatorio sanciva del 2% le perdite delle imprese nel 2009, di contro le stesse hanno tagliato del 3% gli investimenti.

Due con tre. Quel singolo decimale può non sembrare nulla, ma decontestualizzato dalla freddezza aritmetica, rivela il volto di centinaia di migliaia di uomini e donne cui è stato tolto il presente e una parte di futuro.

Futuro. Quale per i giovani ai quali stanno scippando anche il diritto alla scuola pubblica; ai diversamente abili retrocessi da cittadini di “serie b” a utenti di “serie c” in un paese tempestato da barriere architettoniche e culturali vergognose; alle donne il cui tasso di occupazione è bloccato ad un mesto 47%; dove anche i pochi valori condivisi come la Resistenza, il risorgimento e la Carta Costituzionale ricevono attacchi continui, vigliacchi, selvaggi.

Siamo un paese coerente come dice il miglior analista politico italiano, il comico Maurizio Crozza: i razzisti fischiano e insultano Balotelli? Puniamo Balotelli. Le mafie sparano su i migranti? Cacciamo i migranti. Il leader della Lega offende il tricolore? Diventa  ministro.

Il rispetto reciproco sembra sparito.

In questo miasma infernale si ha l’impressione di vivere in una comunità dove un affastellarsi confuso di “io” sta sempre di più soffocando il “noi”.

Un brutto film, solo se gli occhi non ci rivelassero ogni giorno che è una realtà.

Allora dateci la possibilità di vedere “The Road”. Deprimente com’è la realtà che viviamo “la strada” di James Hillcoat non potrà che sembrarci una piacevole commedia.

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