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Articolo 21 - Editoriali
Processo Mediaset: Berlusconi assente
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di Antonio Di Pietro*

Oggi e' ripreso a Milano il processo per la compravendita dei diritti tv Mediaset. Secondo l'accusa Berlusconi ed i suoi sodali avrebbero gonfiato i prezzi dell'acquisto dei diritti televisivi per film e programmi al fine di costituire dei fondi neri, evadendo le imposte. Nell'udienza di novembre l'avvocato Ghedini aveva comunicato che Silvio Berlusconi si sarebbe presentato certamente in aula. Esibì una lettera della Presidenza del Consiglio dei Ministri dove erano indicate la data di oggi e quella del 25 gennaio. Ma nessuno ci credeva. Infatti né oggi né lunedì prossimo Sua impunità si farà vedere dai Giudici.
E mentre i suoi avvocati, vestendo la toga, lavorano per far slittare ogni udienza, quando se la tolgono corrono in Parlamento a disegnare leggi che gli garantiscano l'immunità.

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Testo del video intervento

Così Niccolò Ghedini, avvocato del premier Berlusconi, all'udienza del processo per la fraudolenta compravendita di diritti TV da parte di Mediaset allo scopo di ricavarne fondi in nero che si celebra davanti alla prima sezione del tribunale di Milano, presieduta da Edoardo D'Avossa.
Silvio Berlusconi, atteso in aula proprio oggi - a novembre aveva indicato quella odierna - ha fatto recapitare ai Giudici una lettera in cui spiega di avere dovuto modificare i propri impegni e che rinuncia espressamente alla sua presenza in aula per consentire alla Corte di proseguire.
Il tentativo di mandare a vuoto l'udienza di oggi, da parte della difesa del Premier, si consuma in due diversi momenti.
Il primo con la richiesta di termini per la scelta del rito abbreviato a seguito di una ulteriore contestazione del PM a processo in corso, relativa alla presunta frode fiscale per 20 milioni di euro fino al 2003. Una possibilità sancita dalla sentenza 333 della Corte Costituzionale che ha giudicato illegittimi gli articoli 517 e 517 del codice procedurale nella parte in cui negano questa possibilità.
Il secondo tentativo avviene più avanti quando gli avvocati Ghedini e Longo hanno chiesto di ascoltare, per rogatoria, dei testimoni dell'accusa a cui, per questioni di durata del processo, gli stessi PM avevano rinunciato.
Entrambe le richieste sono state rigettate dalla Corte. L'ultima in particolare perché - ha spiegato il Presidente D'Avossa - è necessario dare al processo una "durata ragionevole".
Silvio Berlusconi, assieme ad altri 11 imputati tra cui il presidente Mediaset Fedele Confalonieri ed il produttore cinematografico Frank Agrama che rispondono a vario titolo di truffa, falso e frode fiscale, è accusato solamente di quest'ultimo a causa della prescrizione del reato di falso in bilancio a novembre 2007.
Quando la Corte ha deciso di procedere alla costituzione degli imputati, tutte le difese hanno fatto sapere che nessuno di questi intende sottoporsi all'esame testimoniale.
Solo Berlusconi - ha fatto sapere - potrebbe rilasciare dichiarazioni spontanee solo dopo che saranno sentiti tutti i testimoni dell'accusa.
Poi sono state fissate le date in cui saranno sentiti i testi delle difese.
Dall'uno al ventidue febbraio saranno chiamati a rendere testimonianze quelli residenti in italia. Da marzo toccherà ai testi stranieri, quasi tutti ex amministratori delle maiora cinematografiche che hanno avuto rapporti d'affari con Mediaset, essere ascoltati.
L'uno marzo toccherà alla difesa di Silvio Berlusconi.
Anche se, nel frattempo, una nuova legge ad personam potrebbe sottrarre il Presidente del Consiglio dall'azione della Giustizia

*da http://www.antoniodipietro.com/

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