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Articolo 21 - Editoriali
Decreto Tv e internet: lettera-denuncia a Barroso
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di Marco Bazzoni

Egregio Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso, credo abbia letto o sentito, del Decreto Legislativo numero 169 sulla Tv e internet (approdato alla Camera dei Deputati il 18 dicembre 2009, per un parere non vincolante delle Commissioni competenti, poi passerà alle Commissioni competenti del Senato), ribattezzato Decreto Romani (dal nome del viceministro per le Attività Produttive che l'ha ideato), che se entrasse in vigore, metterebbe a rischio internet in Italia.
Secondo il Vice Ministro Romani, rispetta la direttiva europea 2007/65/CE:

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=7154&ID_sezione=38&sezione=News

In questo decreto c'è l'equiparazione dei siti web alle Tv, che come dice Marco Pancini, dirigente di Google Italia: "ha una conseguenza importante: disapplica, di fatto, le norme sul commercio elettronico in base alla quale l’attività dell’hosting service provider, cioè del sito che ospita contenuti generati da terzi, va distinta da quella di un canale tv, che sceglie cosa trasmettere. Significa , distruggere il sistema Internet".
Questo decreto prevede l'autorizzazione ministeriale preventiva per trasmettere via web, una cosa che limiterebbe molto il funzionamento di internet.
In base a tale decreto, chiunque vorrà aprire una web-tv, dovrà chiedere l’autorizzazione al ministero e aspettare pazientemente che le lungaggini burocratiche facciano il loro corso
I provider sarebbero responsabili dei contenuti pubblicati sul web, e dovrebbero rimuovere quelli che violano il diritto d'autore, pena una sanzione, che potrebbe arrivare a 150 mila euro per ogni richiamo.
Dopo il decreto Levi (ritirato), l'emendamento D'Alia (abrogato), Il Ddl Carlucci per togliere l'anominato in rete (arenato alla Commissione Trasporti), eccoci di nuovo con un bavaglio per internet.
Con Il Decreto Legislativo Romani , chi ha un collegamento internet, rischia di dover pagare anche il Canone RAI.
Una cosa assurda!!!
L'Agcom diventerà "sceriffo" della Rete, perchè dovrà vigilare che i siti web rispettino davvero le regole del diritto d'autore.
Chi non le rispetterà, rischia richiami o sanzioni.
In questo decreto c'è un eccesso di delega : a fronte di una legge delega di 11 righe, contiene di fatto, in una ventina di articoli e 35-40 pagine, una riforma radicale delle norme italiane su tv e Internet.
Chiedo alla Commissione Europea, di esprimersi quanto prima su questo decreto , dichiarando prima di tutto se rispetta la direttiva 2007/65/CE o se la viola.
Inoltre, vorrei sapere se viola anche leggi dell'Unione Europea.
Per favore, protocollate questa mia denuncia, ed esaminatela quanto prima.
E' importante!!!
Nell'attesa quanto prima di una risposta, Le porgo i più cordiali saluti.

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