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Articolo 21 - Editoriali
Perchè Vespa è Vespa
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di Enzo Costa*

Riconosciamolo: giovedì sera, la trasmissione di informazione di punta della rete ammiraglia Rai era sulla notizia. La notizia del giorno, che aveva colpito i cittadini, inquietato la società civile, scosso i palazzi della politica: Antonella Clerici al Festival di Sanremo (che avevate capito?). Un fatto insieme epocale e caldo caldo, che l’instancabile Bruno Vespa, reduce da una sfibrante presentazione pomeridiana del proprio libro condotta dal Premier a mo’ di legittimo impedimento letterario, ha sviscerato fino a notte fonda in un’edizione straordinaria di Porta a Porta. Straordinaria per il suo essere sul pezzo, in tempo reale con fatti sconvolgenti: la bellezza di Antonella, la sua dieta coraggiosa, i suoi svenimenti per ritrovare la linea perduta, il suo rapporto con le giarrettiere. Straordinaria per la rilevanza degli ospiti (Pupo, Emanuele Filiberto, Povia, Cutugno, e via canticchiando). Straordinaria per le scritte sul maxischermo, eloquenti didascalie di un giornalismo immune da ogni reticenza: “Italia amore mio: Pupo, il principe e l’allenatore”, “A Sanremo si canta così”, “L’ombra di Morgan sul Festival”. Qualche moralista disfattista avrà pensato: e l’inchiesta sulla Protezione Civile, gli arresti, le intercettazioni, le accuse a Bertolaso? Quisquilie, inezie, bazzecole. Robetta da trafiletti di una gazzetta di provincia. Non in grado di far saltare la scaletta di Porta a Porta. Che magari, a pensarci bene, era pure registrata: sostituirla con una diretta sui fattacci giudiziari di giornata, anche in prima serata? Idea balzana e fantascientifica: le dirette all’impronta in prime time sulle opere della Protezione Civile, Vespa le allestisce solo se è presente il succitato presentatore del suo volume ad autoglorificarsi. In quel caso non esita a far saltare ogni scaletta, ed anche Ballarò.
Giovedì, diversa l’impostazione del Tg1: ha trascurato le imprescindibili news festivaliere sfornando, dopo il primo sull’Iran, questi titoli super partes: “Bertolaso al Tg1: non ho tradito la fiducia degli italiani”, “Berlusconi: Bertolaso non si tocca, i pm si vergognino”. Mancava solo un titolo su un vaccino miracoloso che guarisce la piaga dei giudici inquirenti. Ma la notte ha portato consiglio: venerdì Tg2 e Tg1 delle 13 e delle 13.30 hanno finalmente aperto, coraggiosamente, con la notizia scottante del momento: la nevicata su Roma. Per la serie “Meno male che il freddo c’è”. Per un attimo  il Tg3 è sembrato seguirli nella linea meteorologica: il primo titolo iniziava con “Bufera…”. Ma poi proseguiva con “…sulla Protezione Civile”. I soliti disfattisti moralisti. E comunisti.

 enzo@enzocosta.net
 www.enzocosta.net

*da L'Unità

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