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Articolo 21 - Editoriali
Ad alta voce - Il canto per la memoria.Una settimana per ricordare Epifanio Li Puma
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di Mirella Mascellino - Gaetano Alessi

In occasione del sessantaduesimo anniversario della morte per mano mafiosa, del contadino capolega Epifanio Li Puma, avvenuta il 2 marzo 1948, nelle campagne di Albuchìa, nel territorio di Gangi,  il Centro Studi a lui intitolato, nato la scorsa estate a Raffo, suo luogo di origine, in collaborazione con il Centro Peppino Impastato, il Centro Pio La Torre, L’Associazione Libera, la Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato e la Cooperativa Eco-Viaggi e Turismo che organizza viaggi solidali e responsabili, ha organizzato l’evento Ad alta voce - Il canto per la memoria, una settimana per ricordare la figura di Li Puma, nel luogo dove lo stesso era nato e vissuto e dove ancora oggi vivono i suoi figli e i suoi nipoti.  Nel nome di Epifanio Li Puma e della cultura alla legalità è prevista un evento musicale, aperto anche alle riflessioni di cittadini, testimoni, musicisti e intellettuali che contribuiscono a tenere vivi la memoria delle vittime della mafia e il dovere di lottare e resistere contro tutte le illegalità. Proprio l’incontro fatto per la prima volta nell’agosto del 2009, ha ispirato il cantautore e militante madonita Gandolfo Schimmenti, per tutti Moffo. Nell’occasione del debutto del Centro Studi, nell’agosto de 2009, con la manifestazione Morire per i diritti e la libertà, la testimonianza dei parenti delle vittime della mafia aveva colpito notevolmente la sensibilità dell’artista di Polizzi Generosa, in particolare quella di Antonina Azoti, figlia di Nicolò Azoti, sindacalista ucciso dalla mafia nel 1946 a Baucina. Da quella giornata, l’autore del lavoro dedicato a Peppino Impastato, il doppio CD Amore non ne avremo, edito dal Manifesto, ha scritto una canzone dedicata ad Antonina e alla sua storia: Ad alta voce, che interpreta il cammino di dolore, di rielaborazione e presa di coscienza della figura del padre, perso quando lei aveva solo quattro anni. Schimmenti sceglie Donatella Li Puma come interprete della canzone. Il motivo  è ancora più significativo, poiché la cantante è pronipote di Epifanio, cioè figlia di una delle sue figlie, purtroppo non più vivente. Un modo ancora più forte per tramandare la memoria attraverso le giovani generazioni, eredi del triste destino toccato ai loro padri e nonni, ma determinati nella lotta e nella resistenza alla mafia. Donatella, studentessa di Relazioni Internazionali a Scienze Politiche di Palermo, dalla voce straordinaria e intensa, appassionata di canti popolari,  studia tecnica vocale, assieme a Francesca Librizzi di Borgo-Verdi, anche lei poco più che ventenne, fisarmonicista  affermata col gruppo C.P.F. e a Ferdinando Moncada alla chitarra, hanno dato vita al gruppo Libere note. Il 6 marzo è l’occasione per debuttare a Raffo, borgo di Petralia Soprana dando vita a un momento di musica dalla valenza sociale, culturale e umana, dedicato a Epifanio Li Puma e alle vittime della mafia interpretando per l’occasione l’inedito Ad Alta voce e le canzoni scritte da Moffo Schimmenti, contenute nell’album dedicato a Peppino Impastato. L’evento è coordinato da Giuseppe Fontanella, direttore artistico del Disco 26 canzoni dedicate a Peppino Impastato. Parteciperanno fra gli altri, Salvo Gibbino di Libera, Vito Lo Monaco del Centro Pio La Torre, Salvo Vitale per la Casa Memoria Felicia e Peppino, Francesco Mangialino per la Coop. ECO, Antonina Azoti, Moffo Schimmenti, Giuseppe Fontanella e la famiglia Li Puma che saluterà Epifanio Li Puma e tutte le vittime della mafia con una canzone inedita scritta dal nipote Santo e cantata da tutti i nipoti e pronipoti del contadino-eroe.

 

http://gaetanoalessi.blogspot.com/ 

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