di Antonio Palagiano*
“Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
La libertà d’informazione nel nostro Paese può essere considerata ormai un ricordo d’altri tempi. Sancito dalla Costituzione – la stessa che questo Governo sta cercando con ogni mezzo di annientare - nel tanto bistrattato articolo 21, il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero ed ad avere una comunicazione libera è diventato una vera utopia. Il nostro Premier, per chi non l’avesse dimenticato, è padrone di gran parte della stampa, delle reti televisive italiane ed inoltre, una buona fetta del servizio pubblico è assoggettata palesemente al suo potere (un esempio per tutti: il Tg1 di Minzolini).
Il colpo di grazia all’informazione libera in Italia è arrivato qualche giorno fa da un regolamento firmato dalla Commissione di Vigilanza Rai ed approvato con i voti della maggioranza. E’ da questa regolamentazione - confermata anche dalla decisione dell’Agcom, che allarga la decisione anche alle Tv private - che si avvia una vera e propria censura politica: tutte le trasmissioni di approfondimento ed informazione – da Porta a Porta a Ballarò, da Annozero a Matrix, all’Infedele – saranno sospese nel mese che precede le elezioni regionali, a meno di non trasformarsi in tribune politiche.
Un’illegittima censura, una par condicio allargata (in piena violazione della stessa legge sulla par condicio), voluta dal Governo – come dichiara tra le righe lo stesso Presidente della Commissione Zavoli: “questa cosa ha avuto una gestione extramoenia” - , che si abbatte sul diritto dei cittadini ad avere un’informazione libera e per quanto possibile imparziale. Vietato il dibattito, vietato il confronto. Vietati, per dirla con Berlusconi “i pollai televisivi”. Peccato però che per pollai televisivi il Presidente del Consiglio intenda trasmissioni in cui è il confronto politico sui temi d’attualità ad essere protagonista, confronto al quale, evidentemente, non è abituato e non vuole abituarsi… specie sotto elezioni! Vedi le ospitate in solitario dall’amico Vespa per cantare e suonare le sue ragioni senza un briciolo di contraddittorio.
Ma perché tanta paura? La risposta è semplice - e scontata per un regime mascherato come quello che stiamo vivendo in Italia: la riflessione e l’approfondimento di certe scottanti tematiche può generare dubbi, può far sì che un cittadino si ponga delle domande e le domande, si sa, possono essere pericolose per chi vuole imporre il proprio pensiero. Quindi, meglio fare in modo che gli italiani dimentichino la discussione politica – per tutto il mese che precede le elezioni - e non si facciano venire inutili dubbi. E’ questo lo scopo di Silvio Berlusconi, è questo lo scopo di questa assurda delibera.
Adesso i giornalisti italiani sono sul piede di guerra e parlano di uno sciopero, o di una manifestazione importante, come quella del 3 ottobre scorso, ma il regolamento resta ed il bavaglio pesante dell’illegittima censura berlusconiana all’informazione libera, anche.
*http://www.antoniopalagiano.it/