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Articolo 21 - Editoriali
Intercettazioni di Trani. Una RAI a sovranità limitata, azzoppata dal conflitto di interessi.
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di Redazione

Melmosa storia questa delle intercettazioni della Procura di Trani su colloqui intercorsi tra il Presidente del Consiglio Berlusconi, il membro dell’AGCOM Innocenzi ( già supermanager di Fininvest ed ex-sottosegretario alle comunicazioni per Forza Italia) e il direttore del TG1, Minzolini. Per mesi, queste tre persone (a volte anche incrociando le conversazioni col Direttore generale della RAI, Masi) avrebbero parlato di come bloccare Santoro per Annozero e la Dandini per Parla con me attraverso misure censorie che avrebbe dovuto prendere l’AGCOM.

In piena satiriasi da conflitto di interessi, Berlusconi, ha fatto un pressing “compulsivo” per arrivare a togliere dal mercato informativo quegli spazi di approfondimento e di infotaitment, che gli davano fastidio e che continuavano a mantenere aperti gli occhi dell’opinione pubblica su fatti e misfatti del regime berlusconiano.Dopo le intercettazioni (distrutte dalla magistratura) sui favori alle starlette e case di produzione, che coinvolsero qualche anno fa sempre Berlusconi, Innocenzi e l’ex-Direttore generale della RAI, Saccà, queste, se confermate nei prossimi giorni dai magistrati pugliesi, sono la prova incontrovertibile di quanto devastante sia il conflitto di interessi, di quanto sia estesa la piovra del regime autocratico messo su negli ultimi 16 anni da Berlusconi.

Lo andiamo ripetendo dal 2002, da quando è nato Articolo 21: il diritto all’informazione e ad essere informati è non solo un cardine della nostra Costituzione, ma è anche un baluardo per difendere il corretto svolgimento della democrazia, specie in campagna elettorale. A questo diritto va strettamente collegato un sistema di regole ferree sul conflitto di interessi, come avviene già nei maggiori paesi occidentali, nelle democrazie liberali di qua e di là dell’Atlantico.In nessun paese liberale, un “civil servant”, un servitore dello stato, come il membro di un’Autorità di garanzia viene definito, e nemmeno un Direttore del principale telegiornale del servizio pubblico sarebbero restati un minuto di più nei loro ruoli, appena fossero state divulgate intercettazioni del genere.

Non c’è da aspettare un’incriminazione o una sentenza, basta il contenuto delle conversazioni (non smentite finora) per spingere Innocenzi e Minzolini a dimettersi e far valere la loro correttezza professionale nelle sedi competenti.Sono istituzioni troppo “sensibili” l’AGCOM e il primo TG, quotidiano informativo d’Italia, perché si possa dubitare dei comportamenti di chi è chiamato a garantire autonomia, terzietà e totale indipendenza dal potere politico e dall’esecutivo.Potevamo immaginarci gli scenari più fantasiosi e le ricostruzioni degne da “dietrologi” su chi e perché avevano influito nella soppressione degli spazi di approfondimento della RAI. Ma anche questa volta la realtà ha superato la fantasia.

Viviamo ormai le fasi più dure e incontrollabili della decadenza di un regime, l'autunno inoltrato del "patriarca-califfo", che usa tutti i mezzi leciti e illeciti pur di restare abbarbicato al sistema di potere che ha messo in piedi dagli anni Ottanta. Si tratta di un virus altamente infettivo che rischia di espandersi per l'Europa e per questo le "cancellerie" dei principali paesi tengono "sotto controllo" l'Italia e i suoi governanti.

Come sembrano lontani i tempi dell'Editto bulgaro. Erano solo otto anni fa! E Berlusconi chiedeva pubblicamente ai dirigenti RAI la decapitazione di Santoro, Biagi, Luttazzi. Oggi lo fa in segreto, nel tinello riservato delle sue alcove. Ma evidentemente un "Grande fratello", che non gli appartiene e che gira libero nello spazio, ha deciso di disvelare ogni sua mossa, di mettere su piazza i suoi più reconditi sogni, i suoi incubi mediatici ricorrenti!

Come Articolo 21 abbiamo un sogno: Minzolini che lascia le stanze del TG1, attorniato dai suoi fedeli collaboratori mesti e scuri in volto, senza aspettare nessun processo interno RAI, a testa alta, dileguandosi per i viali alberati di Saxa Rubra, come un fulgido cavaliere d’altri tempi che, seppure sconfitto nel torneo, è già pronto ad affrontare nuove sfide…A volte, sognare aiuta a cambiare la realtà!  

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