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Articolo 21 - Editoriali
Muto devi stare!
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di Federica Fiorillo

Il 20 Marzo a Milano hanno sfilato più di 150 mila persone per  la quindicesima giornata della memoria per le vittime di mafia.                                        
La manifestazione, organizzata dall’associazione Libera di Don Ciotti, ha una cadenza annuale ed è di grande importanza per il nostro paese. Anche a Caserta, in Sardegna, in Sicilia, in Calabria si sono svolti appuntamenti per ricordare tutte quelle persone che sono morte per colpa di un sistema criminale che fa centinaia di vittime ogni anno.
Sempre il 20 Marzo a Roma durante la manifestazione organizzata dal Popolo delle Libertà si è ridicolizzata la figura di Paolo Borsellino, ucciso proprio dalla mafia il 19 Luglio del 1992.  Un terribile striscione esibito dal “Partito dell’Amore” ha mostrato l’immagine di Paolo Borsellino come protagonista di una carta dei tarocchi, quella della “giustiizia”.
Questo gesto terribile e irrispettoso commesso dai votanti del  PDL conferma una non curanza per le persone che ogni giorno lottano per rendere questo paese migliore. Dopo quest’ultimo episodio L’Italia dovrebbe porsi delle domande: Perché organizzare una manifestazione nel giorno della memoria delle vittime di mafia? Perché offendere l’immagine di Paolo Borsellino? Il Presidente del Consiglio è stato solo distratto a non vedere che il 20 Marzo si teneva una manifestazione nazionale?
Questi comportamenti suscitano molti dubbi, solo nell’ultimo mese il governo ha commesso delle azioni che in nessun paese democratico si sono viste: In periodo elettorale ha interrotto i programmi di informazione politica, non ha rispettato le scadenze per presentare la lista elettorale nei comuni di Roma e Milano per poi emettere un decreto incostituzionale per poterlo fare, il Presidente del Consiglio è indagato a Trani per aver dichiarato di voler chiudere il programma di Michele Santoro, “Anno Zero”  e ora ha organizzato la sua manifestazione proprio nel giorno della memoria per le vittime della mafia.
Davanti a questi episodi non basta l’indignazione, bisogna parlare, bisogna discutere, serve assolutamente una presa di coscienza di fronte a quello che sta succedendo . Non facciamoci imbavagliare, ma soprattutto non lasciamo infangare la memoria di gente che ha lottato per il bene di questo paese.

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