di Articolo 21
Come da copione mediatico-elettorale, il “tiranno-sultano” Berlusconi ha straparlato, martedì, senza contraddittorio per telefono a Unomattina, la trasmissione di Raiuno-TG1 che ha un largo seguito in quelle fasce di ascolto molto sensibili ai richiami del presidente del consiglio. Berlusconi ha così infranto le regole della Par condicio.
Ora, per riparare a questo strappo istituzionale in piena campagna elettorale, a pochi giorni dal voto per le Regionali, i vertici della RAI dovrebbero permettere analogo spazio di programma e con gli stessi tempi al principale avversario politico del “sultano”, e quindi ospitare già mercoledì mattina il segretario del PD Bersani, per replicare alle accuse e poter spiegare la sua linea politica. Ma abbiamo forti dubbi che questa dirigenza RAI abbia tale sensibilità, anche alla luce delle telefonate intercettate tra Berlusconi stesso, il direttore del TG1 Minzolini, il commissario dell’AGCOM Innocenzi e il DG di Viale Mazzini, Masi. Tutti sono rimasti al loro posto, nessuno, come è stato loro chiesto da più parti, “ha fatto un passo indietro”.
Lo straripamento mediatico di Berlusconi è proseguito questo mercoledì in altri spazi tv del mattino: in diretta telefonica al TG5, di sua proprietà, e subito dopo a Telelombardia, canale seguitissimo nella Valle Padana. Insomma, il rush finale di propaganda lo sta imponendo in quei programmi che hanno come platea di riferimento casalinghe, pensionati, un pubblico variegato che non legge quotidiani e che è scarsamente acculturato e, quindi, come documentano gli studi delle società di rilevazioni statistiche e i grandi inserzionisti pubblicitari, appunto molto recettivo a farsi un’opinione politica tramite il messaggio “artatamente costruito” dalla capacità di “irrompere nel mezzo televisivo”. E in questo campo, purtroppo, Berlusconi è un mago illusionista. Per queste ragioni, sono state chiuse le trasmissioni di approfondimento informativo. Per queste ragioni, esistono solo gli spazi controllati dal “sultano” in quasi tutti i TG. Per questi motivi, la Par condicio viene violata e aggirata.
Se l’AGCOM esiste ancora, batta un colpo! Ma subito! Si riunisca ad horas e imponga il “risarcimento informativo” per l’opposizione e avvii un’indagine ispettiva sui responsabili della violazione. Stessa cosa dovrebbe fare la Commissione di Vigilanza: ma lì lo strapotere della maggioranza infrange ogni minima speranza di vederla almeno riunita!
Dal 25 al 26 prossimi, si terrà il Summit primaverile dell’Unione Europea a Bruxelles. Sarà una grande “vetrina” per i capi di stato e di governo, impelagati nel rebus di come contrastare una crisi, che non si arresta e che comincia a ritorcersi anche politicamente contro i governi di destra al potere nella maggioranza degli stati dell’Unione. Non vorremmo che sia anche l’occasione più ghiotta per Berlusconi d’infrangere altre regole democratiche di comunicazione televisiva.
Chi ha il potere e il dovere di vigilare, lo faccia fin d’ora! Articolo 21 farà “di tutto e di più” per difendere il diritto dei cittadini ad essere informati correttamente e dentro le regole, ancor più allo scadere della campagna elettorale, perché proprio attraverso il sistema dei media si spostano ormai percentuali di voto fondamentali per determinare il risultato elettorale.