Da circa venti giorni nelle redazioni dei giornali girava la voce che Nicola Testini, il maresciallo dei carabinieri coinvolto nell’affaire sull’ex governatore della regione Lazio Marrazzo, sarebbe stato raggiunto da un provvedimento della procura di Roma. E così, a tre giorni dal voto, ecco la notizia in prima sulle principali testate nazionali. Ma ancora una volta non è stato possibile associare al nome dell’indagato un volto.

E’ singolare avere visto i 4 carabinieri indagati nell’inchiesta solamente nelle prime ore e in alcuni telegiornali… pochissimi a dire il vero. Da allora più nulla. Nessuno ha mai più pensato di mostrare "i cattivi" quando facevano indubbiamente più gola, dunque danari, gli scatti sui molteplici transessuali che dicono di aver avuto contatti con Marrazzo.

Anche ieri (25 marzo), dopo un’attenta lettura dei quotidiani di ogni tendenza politica, quando la notizia di apertura era: "Indagato il maresciallo Nicola Testini: per l'accusa è stato lui ad aver ucciso il pusher Gianguerino Cafasso; Testini è considerato «la mente» dell'illecita operazione" nessuno e sottolineo nessuno ha pubblicato la foto del maresciallo che dovrà rispondere di omicidio.

La riflessione da fare è perché? Perché in OGNI caso di cronaca si trovano e sbattono in prima pagina immagini di ogni genere e nel caso di vicende interne a corpi dello Stato, non v’è traccia di queste "mele marce"? Non c’è un diritto di cronaca anche nel voler conoscere chi ha commesso dei reati penalmente perseguibili? O tutto è stato nascosto sotto la sabbia volutamente?

Non resta che augurarsi che passata la campagna elettorale si possano finalmente abbandonare reticenze e speculazioni per scavare in profondità in una vicenda che presenta molti punti oscuri, troppi interrogativi irrisolti, troppe domande senza risposta.

Di Marrazzzo e dei suoi incontri sappiamo quasi tutto e non passa giorno che non ci siano nuove piccanti rivelazioni; dei mandanti, degli esecutori, degli altri colpi progettati o messi a segno, di altri filmati realizzati, di ricatti tentati o in atto continuiamo a sapere pochissimo. Chissà se terminata la campagna lettorale sarà finalmente possibile riprendere in tutti i sensi una approfondita attività investigativa.