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Sabato 27 febbraio, tutti in piazza a Roma!! Il popolo viola riprende la parola
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di Andrea Ortolano

Sabato 27 febbraio, tutti in piazza a Roma!!  Il popolo viola riprende la parola

Ebbene si. Il popolo viola riprende la parola. Sabato 27 febbraio torna in piazza, dopo il clamoroso successo del No Berlusconi Day dello scorso 5 Dicembre, questa volta per affrontare, senza infingimenti, il tema dell’uguaglianza e del rispetto dei principi scolpiti nella Costituzione. Lo spunto è offerto dalla questione delle leggi ad personam, strumenti da sempre utilizzati dalle maggioranze berlusconiane per consentire al premier di evitare di sottoporsi ai giudizi promossi a suo carico e per proteggerne l’impunità. L’escalation di interventi legislativi con scopi “personalistici” sta raggiungendo, infatti, in queste ultime settimane livelli realmente preoccupanti, dapprima con l’approvazione al Senato della norma sul c.d. processo breve e da ultimo con il via libera della Camera al provvedimento sul legittimo impedimento, presto in discussione al Senato, ove verrà probabilmente approvato senza problemi. La pratica della cura di interessi personali attraverso gli strumenti del pubblico potere sta, peraltro, emergendo come estremamente diffusa a diversi livelli ed in diversi settori dell’amministrazione dello Stato, anche molto importanti e delicati.

L’attenzione per questi temi non ha alcun sapore giustizialistico, come i detrattori cercano, a volte, di accreditare, ma si inserisce nel più ampio percorso di sollecitazione al necessario rinnovamento politico e culturale che il “pensiero viola” ha intrapreso e condurrà con determinazione nell’interesse del Paese. La contestazione al provvedimento sul legittimo impedimento sarà  solo la cornice di tanti messaggi che la piazza veicolerà sabato 27 febbraio. Quello che desta la maggiore indignazione è il generale distacco tra la politica e la reale condizione del paese e la società italiana non si rispecchia, com’è ormai chiaro ai più, nei gruppi di potere che la dirigono. E la colpa è solo della politica. Ecco che, mentre nel paese dilaga una profonda crisi occupazionale, che determina un deciso arretramento nelle condizioni di vita di ampie fasce di popolazione, Governo, Parlamento e parte dell’informazione sono impegnati  nel risolvere al meglio i problemi giudiziari di pochi, scavalcando e sdoganando regole e principi di rango costituzionale, anche a costo di generare un inedito conflitto istituzionale, inutile e dannoso per il futuro del Paese.

Il rispetto sarà perciò il tema centrale della giornata: il rispetto per l’art. 1 della Costituzione, e dunque per il lavoro e per i lavoratori, gli unici a scontare le conseguenze della crisi; per l’art. 3, cioè per il principio di uguaglianza tra tutti i cittadini, che le leggi ad personam mettono in predicato, dell’art. 21, per una stampa libera e plurale, realmente gelosa del proprio diritto e compito di informare e capace di farsi promotrice di una piena e consapevole partecipazione di tutti alla vita collettiva. Di questi temi parleranno i cittadini, lavoratori, precari, personaggi noti e meno noti.

Importante novità rispetto al No B. Day è l’adesione ufficiale, tra le altre forze democratiche, anche della dirigenza del PD, a dimostrazione di come la sensibilità costituzionale che il “pensiero viola” ha introdotto abbia, forse, fornito una via d’uscita dall’empasse nella quale l’opposizione parlamentare più consistente si trova ormai impigliata da molti anni. E la base dei partiti mostra, già dal 5 dicembre, un risveglio deciso, un desiderio di autoaffermazione che sarà il motore delle scelte politiche del futuro

 La forza innovatrice che la consapevolezza produce sorprende sempre: la manifestazione di sabato infatti, sotto tanti aspetti, non sarà come le altre. Sarà un’incontro di individui, di associazioni e di partiti, tutti uniti pacificamente, in armonia, per condividere l’urgenza del cambiamento culturale, necessario e possibile. Soprattutto individui, presenti ognuno con le sue specificità, ma finalmente tutti idealmente orientati ad una dimensione collettiva. Non più individui ripiegati su se stessi o masse informi, concetti statici e spesso antitetici, ma concrete relazioni: individui, ognuno consapevole e forte delle proprie peculiarità culturali, sociali, politiche, ma altrettanto convintamente e personalmente responsabile verso gli altri e verso la Costituzione. Perché è solo così, proiettando se stessi e i propri bisogni in una dimensione generale che gli individui, tutti insieme, si fanno popolo.

La giornata di sabato dimostrerà inoltre, come già successo il 5 dicembre e ad un passo dalle elezioni regionali, come sia possibile agire non per procacciarsi, spesso opportunisticamente, spazi in contenitori politico culturali già esistenti, ma per crearne di nuovi, ove coltivare, disinteressatamente ed efficacemente, idee e prospettive innovative.  

Questa volta l’evento sarà gestito finanziariamente e logisticamente in totale autonomia rispetto ai partiti ed ai sindacati.

Per questo è attiva sul sito www.27febbraio2010.org una sottoscrizione, alla quale tutti possono contribuire, che ha consentito di raggiungere in pochi giorni quasi la cifra necessaria a sostenere le spese per il palco e che servirà a coprire tutti i costi di gestione dell’evento.

Il momento per restituire dignità al paese è propizio, perciò tutti sono invitati ad incontrarsi a Roma, Sabato 27 febbraio, alle ore 14,30, in Piazza del Popolo per dire: “BASTA! La legge è uguale per tutti”.

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