Articolo 21 - Editoriali
A Bologna cè aria di festa 
		
		 
		
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di Federica Fiorillo
Un’ora all’inizio di “Rai per una Notte” a Bologna c’è aria di festa, una specie di virus delle felicità che contagia un po’ tutti. Questa notte c’è voglia di sfondare il muro della censura, di svegliare le coscienze delle persone che ancora non si sono rese conto dello strano periodo storico che l’Italia sta attraversando. 
Sempre le ore 20.00, nelle case degli italiani sta andando in onda il TG 1, di questo evento straordinario che sta per andare in onda anche via streaming nelle principali piazze d’Italia non si ha nessuna notizia. Eppure si chiama “Rai per una notte”.
Ore 21.00, al Paladozza di Bologna sta per cominciare una vera e propria “rivoluzione” dell’informazione. La manifestazione “Rai per una notte”, organizzata dal Sindacato dei giornalisti italiani, ha un obiettivo chiaro e preciso: bloccare ogni forma di censura dell’informazione da parte del Presidente del Consiglio.
Michele Santoro questa volta non è su Rai due, ma va in onda via streaming. In studio c’è Loris Mazzetti che dopo i 10 giorni di sospensione dalla Rai per aver scritto articoli scomodi per la Rai oggi è rinchiuso,simbolicamente, in una gabbia di filo spinato.
Come ospiti della serata c’è Giovanni Floris, conduttore di Ballarò, anche lui costretto alla censura dopo l’ultimo editto emanato dal Presidente del Consiglio; c’è Gad Lerner, conduttore del programma l’infedele che in studio oggi denuncia ancora una volta che esiste un giornalismo fazioso, se si pensa che nelle reti Mediaset il 75% dello spazio è dedicato al Popolo delle Libertà.
Intorno alle 22 arriva in studio l’ospite più atteso, che da 8 anni mancava sugli schermi televisivi: Daniele Luttazzi; dopo l’Editto Bulgaro, che l’ha visto coinvolto insieme a Biagi e Santoro, Luttazzi non è più uscito nemmeno una volta su di una rete televisiva e oggi ritorna con un ironia pungente, una comicità che lascia l’amaro in bocca quando paragona il Governo Berlusconi ad un rapporto anale.
Poi il collegamento con Roberto Benigni, anche lui con un sentimento ironico entra in difesa della libertà di espressione.
Tema principale della serata le intercettazioni di Berlusconi che chiede di bloccare la puntata di Anno Zero dedicato al processo Mills , di cui siamo venuti a conoscenza grazie ad un giovane giornalista del Fatto Quotidiano. Purtroppo però non è per niente una novità che Berlusconi parli con Minzolini o che parli con il direttore dell’Agcom, sono più di 20 anni che lo fa e nessuno gli ha mai detto niente.
Sono le ore 23 quando Michele Santoro afferma che ci sono più di 90.000 connessioni streaming, il giorno dopo si saprà che si è raggiunto le 120.000 connessioni; questo dato vuol dire sempre di più che la gente ha voglia di sapere e di essere informata su ciò che accade in Italia, ma non è condiviso dal Popolo delle Libertà, infatti Bondi stesso questa sera afferma che è un programma penoso.
La serata si conclude, tutti andiamo a casa con quel sapore amaro in bocca. Mi chiedo perché l’evento si sia chiamato “Rai per una notte” questa che abbiamo visto stasera è quel poco di Rai rimasta pulita o invece non rappresenta per niente la Rai di oggi? Nel treno verso Reggio Emilia c’è tanta gente e tutti si chiedono: “Ma Giovedì prossimo,Anno Zero, andrà in onda su Rai Due?”
Sempre le ore 20.00, nelle case degli italiani sta andando in onda il TG 1, di questo evento straordinario che sta per andare in onda anche via streaming nelle principali piazze d’Italia non si ha nessuna notizia. Eppure si chiama “Rai per una notte”.
Ore 21.00, al Paladozza di Bologna sta per cominciare una vera e propria “rivoluzione” dell’informazione. La manifestazione “Rai per una notte”, organizzata dal Sindacato dei giornalisti italiani, ha un obiettivo chiaro e preciso: bloccare ogni forma di censura dell’informazione da parte del Presidente del Consiglio.
Michele Santoro questa volta non è su Rai due, ma va in onda via streaming. In studio c’è Loris Mazzetti che dopo i 10 giorni di sospensione dalla Rai per aver scritto articoli scomodi per la Rai oggi è rinchiuso,simbolicamente, in una gabbia di filo spinato.
Come ospiti della serata c’è Giovanni Floris, conduttore di Ballarò, anche lui costretto alla censura dopo l’ultimo editto emanato dal Presidente del Consiglio; c’è Gad Lerner, conduttore del programma l’infedele che in studio oggi denuncia ancora una volta che esiste un giornalismo fazioso, se si pensa che nelle reti Mediaset il 75% dello spazio è dedicato al Popolo delle Libertà.
Intorno alle 22 arriva in studio l’ospite più atteso, che da 8 anni mancava sugli schermi televisivi: Daniele Luttazzi; dopo l’Editto Bulgaro, che l’ha visto coinvolto insieme a Biagi e Santoro, Luttazzi non è più uscito nemmeno una volta su di una rete televisiva e oggi ritorna con un ironia pungente, una comicità che lascia l’amaro in bocca quando paragona il Governo Berlusconi ad un rapporto anale.
Poi il collegamento con Roberto Benigni, anche lui con un sentimento ironico entra in difesa della libertà di espressione.
Tema principale della serata le intercettazioni di Berlusconi che chiede di bloccare la puntata di Anno Zero dedicato al processo Mills , di cui siamo venuti a conoscenza grazie ad un giovane giornalista del Fatto Quotidiano. Purtroppo però non è per niente una novità che Berlusconi parli con Minzolini o che parli con il direttore dell’Agcom, sono più di 20 anni che lo fa e nessuno gli ha mai detto niente.
Sono le ore 23 quando Michele Santoro afferma che ci sono più di 90.000 connessioni streaming, il giorno dopo si saprà che si è raggiunto le 120.000 connessioni; questo dato vuol dire sempre di più che la gente ha voglia di sapere e di essere informata su ciò che accade in Italia, ma non è condiviso dal Popolo delle Libertà, infatti Bondi stesso questa sera afferma che è un programma penoso.
La serata si conclude, tutti andiamo a casa con quel sapore amaro in bocca. Mi chiedo perché l’evento si sia chiamato “Rai per una notte” questa che abbiamo visto stasera è quel poco di Rai rimasta pulita o invece non rappresenta per niente la Rai di oggi? Nel treno verso Reggio Emilia c’è tanta gente e tutti si chiedono: “Ma Giovedì prossimo,Anno Zero, andrà in onda su Rai Due?”
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