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Articolo 21 - Editoriali
Chiamatela pure Calabria
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di Giulia Fresca

Chiamatela pure Calabria, ma anche in tema di elezioni sembra peggio di una regione del terzo Mondo. Sono trascorsi quasi due giorni dalla chiusura delle urne, ed ancora vige il caos più totale soprattutto in merito ai dati delle elezioni che non sono ancora ufficiali. Sul sito della Regioni si è ancora fermi al 99,50% delle sezioni, poca roba ma indispensabile a determina che “entra” e chi “no”. Causa di tutto ciò un errore nell’applicazione della legge elettorale e delle discrepanze nel conteggio delle preferenze in alcune sezioni della provincia di Cosenza. L’unico dato certo è la vittoria di Giuseppe Scopelliti, la sconfitta sonora di Agazio Loiero, il tentativo in parte premiato di Pippo Callipo.Sebbene i dati dei sondaggi già dai primi di marzo davano il PD perdente su tutti i fronti, in particolare per colpa dell’arrogante atteggiamento di Agazio Loiero non condiviso dai corregionali, la vittoria di Scopelliti ha comunque sorpreso per via dell’inaspettata quantità di preferenze. Infatti, ciò che si percepiva nella regione calabrese era un’indicazione palese al voto disgiunto anche in forza del gran numero di assessori regionali e sindaci scesi in campo che tiravano più per il proprio orticello che per la gran causa regionale. Così non è stato, ed anche se i problemi non tarderanno ad arrivare per via delle spartizioni tra alleati (da non dimenticare che l’Udc ha preteso la presidenza del Consiglio Regionale e due assessorati forti in cambio del sostegno al PdL), le prime rappresaglie già le si hanno alla conta dei voti.
Stando ai dati ufficiosi sul totale di 50 eletti dovrebbero esserci solo 22 new entry e cosa ancora più grave, nessuna donna. Tra i nuovi volti della politica calabrese due esponenti che provengono dal settore della sanità e che sono stati eletti nella lista Autonomia e diritti. Vincenzo Ciconte, già direttore generale del Pugliese Ciaccio di Catanzaro, e Rosario Mirabelli, medico del lavoro presso il distretto sanitario di Rende. Sempre nella stessa lista eletti anche l’ex segretario provinciale dei Ds, Mario Franchino, e Franco Curcio, cognato del presidente Loiero. Tra le fila del Pd le uniche facce nuove sono quelle di Peppino Vallone, sindaco di Crotone, di Antonio Scalzo, direttore dell’Arpacal, e del segretario regionale Carlo Guccione, che siederanno, accanto agli uscenti riconfermati, Nicola Adamo, Peppe Bova, Sandro Principe, Demetrio Battaglia, Francesco Sulla, Bruno Censore e Mario Maiolo. Particolare non trascurabile la lotta intestina al PD con Nicola Adamo che ha già chiesto la testa di Carlo Guccione invitandolo a dimettersi da segretario regionale, responsabile della disfatta nel partito. Anche Idv contribuisce al rinnovamento portando a Palazzo Campanella Emilio De Masi, medico ex vicepresidente della Provincia di Crotone, e Giuseppe Giordano, presidente del consiglio provinciale a Reggio. Al seguito di Scopelliti risulterebbero eletti Piercarlo Chiappetta, già consigliere provinciale dell’Udc a Cosenza; Claudio Parente, uno dei più importanti imprenditori della sanità calabrese; Giovanni Bilardi, alle regionali nel 2005 candidato della Margherita, assessore ai fondi Ue del Comune di Reggio dal 2007; Candeloro Imbalzano, ex socialista con Zavettieri e dal 2001 assessore comunale a Reggio; Francesco Pugliano, veterinario dell’Asp di Crotone, assessore provinciale nella giunta di centrosinistra Iritale. Solo due invece le facce nuove nell’Udc, Alfonso Dattolo, sindaco uscente di Rocca di Neto e assessore provinciale e Gianluca Gallo, giovane sindaco di Cassano Jonio. Dattolo e Gallo si uniscono ai riconfermati Francesco Talarico, segretario regionale, Michele Trematerra, Pasquale Tripodi e Francesco Antonio Stillitani, in forse giudizialmente per una recente iscrizione nel registro degli indagati dalla Procura di Vibo Valentia per degli abusi nei pressi della Foce del Fiume Angitola, oasi WWF. La lista Insieme per la Calabria ha confermato Giulio Serra e Antonio Rappoccio, consigliere comunale a Reggio.Infine il PdL, che conferma gli uscenti Franco Morelli, Giovanni Nucera Alessandro Nicolò, Salvatore Pacenza, Domenico Tallini (nel 2005 eletto nel centrosinistra), Gianpaolo Chiappetta, Pietro Aiello, nonchè Giuseppe Gentile che come nel 2005 è ancora il candidato più votato di tutta la regione e si vede il ritorno di Luigi Fedele, presidente del consiglio regionale fino al 2005 ed Ennio Morrone, eletto nel 2005 nel centrosinistra. Le novità invece sono Fausto Orsomarso, proveniente dalle file dei giovani di An, Santi Zappalà, sindaco di Bagnara ed ex Mpa, Antonio Caridi (assessore comunale a Reggio ed ex Udc), Giuseppe Caputo e Nazzareno Salerno. Mentre gli “eletti”, anche se ufficiosi, iniziano i festeggiamenti, già si annunciano i ricorsi. Tra questi l’uscente Maurizio Feraudo che ha presentato formale istanza alla Corte d’appello di Catanzaro per chiedere l’applicazione della legge «nella parte che riguarda l’assegnazione dei seggi con il sistema maggioritario da ripartirsi tra gruppi di liste provinciali non collegati alla lista regionale del presidente eletto».
Sette assessori regionali candidati bocciati dagli elettori, nessuna donna, e soprattutto già tanta indifferenza per quello che accadrà... ammesso che si inizi con i dati ufficiali e con la giusta partenza.
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