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Articolo 21 - Editoriali
Telefono antiplagio ed European Consumers avviano class action contro preti pedofili
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di Prof. Giovanni Panunzio - Avv. Vittorio Amedeo Marinelli

Telefono Antiplagio, comitato di volontariato in difesa delle vittime dei ciarlatani e contro gli abusi nei confronti di minori, ed European Consumers, federazione di associazioni di consumatori, avviano una class action contro i sacerdoti pedofili. L'azione risarcitoria collettiva non segue necessariamente i canoni della class action italiana, in vigore dall'1/01/2010, ma vuole essere uno strumento permanente a disposizione delle vittime della pedofilia nella Chiesa e dei loro familiari, per unirsi, avere maggior forza e sapere con chi confidarsi. La class action è gratuita, viene seguita dallo studio legale dell'Associazione European Consumers, con sede a Roma, e dispone di un Telefono Antipedofilia - 33.33.66.5000 - e del sito internet antipedofilia.tel per ascoltare anche eventuali preti pedofili che hanno bisogno di assistenza e di aiuto per non commettere più un crimine tanto grave quanto vigliacco. Dagli inizi degli anni '90 la Chiesa cattolica inglese utilizza uno speciale fondo assicurativo riservato, i cui azionisti sono prevalentemente vescovi ed arcivescovi, per il pagamento degli indennizzi alle vittime di abusi sessuali commessi da sacerdoti. Evidentemente i vescovi inglesi sono consapevoli da lungo tempo dei pericoli e dei rischi che corrono educandi e educatori all'interno di strutture cattoliche. Telefono Antiplagio ed European Consumers auspicano che un'analoga iniziativa, a tutela soprattutto degli abusati, sia stata o venga presa in Italia. La pedofilia è un delitto più grave dell'omicidio e dell'aborto, perché spezza una vita due volte: la Chiesa cattolica, quindi, deve assumersi le proprie responsabilità e cancellare non solo la prescrizione del reato, ma anche eventuali archivi secretati, pubblicando le foto e i nomi dei preti che si sono macchiati dell'abuso più abominevole agli occhi di Dio. La stessa forma di "pubblicità" dovrebbe valere per tutti i pedofili già condannati dai tribunali civili e penali.
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