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Articolo 21 - Editoriali
Nel Paese episodi gravi ed inquietanti
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di Livio Pepino*

Nell'arco di poco più di una settimana si sono susseguiti nel Paese episodi gravi e inquietanti. Il Ministro degli interni ha disposto l'espulsione (per legge ineseguibile fino all'esito del processo) di un cittadino straniero imputato di associazione con finalità di terrorismo internazionale al solo fine (evidente e dichiarato) di aprire una polemica con la magistratura, accusata di sottovalutare il terrorismo; il Ministro della giustizia ha consegnato in gran pompa alla stampa e inserito nel sito del ministero un proprio ukase per dire che «il magistrato deve sentenziare secondo il comune sentire del popolo, cioè interpretare quel che, in un dato momento storico, è il sentimento popolare»; il Ministro per le riforme istituzionali ha guidato, in toga, una manifestazione di camicie verdi contro il Procuratore della Repubblica di Verona, reo di avere tratto a giudizio sei esponenti leghisti (già destinatari della solidarietà del Ministro della giustizia), condannati a sei mesi di reclusione per istigazione all'odio razziale. Non si tratta (solo) di volgare prepotenza e di scomposti attacchi alla giurisdizione. Ad essere in pericolo sono l'assetto dello Stato di diritto e le libertà di tutti. C'è infatti, in tali episodi, il tentativo di sovvertire il ruolo della giurisdizione, riducendolo a braccio armato del potere esecutivo e della maggioranza; e c'è, più in generale, l'emergere di impostazioni che richiamano in modo sinistro il nucleo forte delle ideologie totalitarie della prima metà del secolo scorso e le manifestazioni (l'intolleranza, la demonizzazione del diverso, l'attacco fisico all'avversario) che ne hanno accompagnato l'affermarsi...
Questa deriva, se non tempestivamente fermata, rischia di diventare inarrestabile. Una campagna mediatica martellante ha allentato la sensibilità dell'opinione pubblica. A ciò occorre reagire senza ulteriori attese e tentennamenti: non è compito (solo) dei magistrati, ma anche (e soprattutto) dei giuristi in genere, della cultura, del mondo dell'informazione, della politica.

*presidente di Magistratura democratica

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