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Articolo 21 - Editoriali
Contro il silenzio dell’ informazione, la protesta dei terremotati dell’Aquila: sciopero del canone Rai
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di Silvia Resta

Tra i temi all’ ordine del giorno del prossimo consiglio comunale dell’ Aquila ce n’e’ uno definito “urgente” e destinato a far discutere; o forse… a rimanere sotto silenzio.
La proposta di uno sciopero del canone: un blocco della tassa sulla televisione pubblica da parte dei cittadini colpiti dal terremoto.
L’iniziativa parte da tre consiglieri comunali, che hanno raccolto lo sdegno della popolazione nei confronti dei telegiornali del servizio pubblico.
Mercoledì scorso all’Aquila si è svolta una delle più imponenti manifestazioni degli ultimi mesi: in migliaia si sono ritrovati alla Villa Comunale, nel centro storico della città ancora devastata, e hanno sfilato in corteo per chiedere sostegno all’ economia e una proroga della sospensione del pagamento delle tasse.
In testa i sindaci del cratere che in segno di protesta si sono tolti le fasce tricolore; e uno striscione con una scritta semplice: “SOS”.
Erano tanti. Dieci, forse ventimila. “Sfollati”: quelli degli alberghi sulla costa, quelli del progetto C.A.S.E, quelli che dopo un anno e più stanno ancora dentro un camper. Un fiume umano che si e’ riversato fin sull’ autostrada, simbolicamente in direzione Roma.
La sera hanno aspettato davanti alla tv per vedere le immagini della loro giornata. Macchè. Nei principali telegiornali nazionali le loro facce, i loro cartelli, i loro problemi non c’erano.
Solo Rainews, un servizio appena sul tg3; e la copertina nel tg di la7, come registra l’osservatorio di Articolo 21. Per il resto: zero. Zero servizi, zero notizia. Sulla protesta dell’ Aquila, “zero  tituli”.
“Nessuna delle due maggiori reti televisive pubbliche – e’ scritto nel documento dei tre consiglieri- ha adempiuto la naturale funzione di servizio di pubblica utilità, ritenendo inopportuno divulgare l’informazione del dissenso del popolo terremotato che “non chiede elemosina ma soltanto i propri diritti” ”.
Trascurati, abbandonati, ingannati: così si sentono molti cittadini delle zone terremotate: traditi, dicono, da una televisione che invece di raccontare  la loro realtà a volte la deforma, a volte la nasconde, a volte tace.
Nel video “Le verita’ nascoste dell’ Aquila” le telecamere di Articolo 21 hanno documentato, durante una delle giornate di protesta del popolo delle carriole, la delusione dei terremotati nei confronti dell’ informazione televisiva, il loro non sentirsi rappresentati; o addirittura il sospetto di essere “usati” a fini politici.
Voci che ci parlano di una distanza grave tra informazione televisiva e cittadini: un divario  che si e’ ancora più allargato dopo il silenzio concentrico sulla protesta di mercoledì scorso.
Così i tre consiglieri (Giuseppe Bernardi, Fabio Ranieri e Pasquale Corriere) hanno pensato di lanciare “il sasso”, con  questo inedito invito alla disubbidienza civile. In una lettera al Presidente del consiglio comunale datata 17 giugno, chiedono che la Giunta approvi “urgentemente” il blocco del canone Rai e difenda tutti coloro che lo attueranno. Fino a che- è scritto nel documento- “in Italia non sara’ ripristinata la democrazia oggi negata, vietando il diritto all’ informazione.”
Il Sindaco Massimo Cialente condivide la denuncia sul silenzio dell’ informazione televisiva e invita martedi prossimo, 22 giugno,i direttori dei giornali e dei telegiornali ad andare all’ Aquila, a vedere con i propri occhi la realtà. Chissà quanti risponderanno all’ appello. E chissà che non sia la volta buona.

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