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Articolo 21 - Editoriali
La bolscevica olandese
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di Giuseppe Giulietti

da L'UnitĂ 

ÂŤĂ? pura propaganda, senza valore giuridico, opera dei nostalgici del Partito Comunista che in Europa non ha garantito libertĂ  e democraziaâ?ŚÂť, con queste espressioni, pacate e serene, il portavoce forzista e forzuto al Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ha bollato il voto della commissione â??LibertĂ  Pubblicheâ? che, a larga maggioranza, ha votato la risoluzione che ha â??sanzionatoâ? il conflitto dâ??interesse, le censure e le epurazioni dellâ??Italia di Berlusconi.
Chi sarebbe il capo di questo complotto comunista? Lâ??odiato bolscevico, o meglio bolscevica, risponde al nome di Johanna Boogad Quaak, parlamentare liberale olandese, nazione, come è noto, di fiera tradizione comunista.
Il voto finale, come ha riportato questo giornale (peraltro tra i pochissimi) è stato espresso da liberali, socialisti, ambientalisti, comunisti, indipendenti moderati. La risoluzione non si occupa solo dellâ??Italia, ma dello stato dei media e della libertĂ  in Europa. Lâ??Italia, per lâ??ennesima volta, ne esce come la maglia nera. Lâ??Europa non vuole essere contagiata, ma lâ??Europa, finalmente, comincia a capire che il morbo italico del conflitto dâ??interessi non è piĂš solo una questione nazionale. Lâ??essenza del conflitto dâ??interesse è rappresentata, infatti, da una eccezionale concentrazione di potere, di affari e di proprietĂ  dei media, tale da alterare lo stesso esercizio del voto e, soprattutto, capace di orientare la politica estera, le sensibilitĂ , gli stili di vita e i consumi .
Questo tema è al centro di una fortissima discussione negli Stati Uniti, dove Bush ha usato i media per orientare la guerra. La stessa questione sta agitando i sonni di Blair, reduce dal clamoroso scontro con la Bbc.
Non casualmente il nuovo leader spagnolo Zapatero ha annunciato che intende rilanciare ruolo, funzione e autonomia editoriale della tv pubblica.
Il panorama europeo è destinato, in questo settore, a complicarsi con lâ??adesione di alcune delle nazioni ex-comuniste. In talune di queste realtĂ , per esempio lâ??Ungheria, il mercato dei media è asfittico, qua e lĂ , tendono a spuntare i â??berluschiniâ?, per usare la azzeccata definizione di Ennio Remondino nel suo recente libro sullâ??Europa dei media.
Il documento di questi giorni è il frutto dellâ??appassionato impegno di tanti europarlamentari italiani, ma anche della crescente consapevolezza europea del rischio comune. Questa consapevolezza può e deve tradursi in un progetto, anche in vista delle prossime consultazioni. Lâ??impegno potrebbe essere quello di definire una sola e rigorosa direttiva comunitaria in materia di conflitto dâ??interessi, di libertĂ  dei media, di AutoritĂ  di garanzia, di par condicio, affinchĂŠ lâ??uguaglianza del voto e dei cittadini sia davvero un valore fondante della nuova Europa ovunque, comunque ed ovunque. Tale dichiarazione dovrebbe accomunare liberali, socialisti, ambientalisti, comunisti, cattolici, moderati di ogni nazione, anche della destra, uniti dallâ??idea che lâ??interesse generale non possa mai essere acquistato e soggiogato da interessi particolari e privati.
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