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Articolo 21 - Editoriali
Il commissario antimafia e il bavaglio a sinistra
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di Nello Trocchia*

Oggi in molti si fanno portatori della bandiera della legalità, gli stessi che, ieri, hanno mostrato un certo disinteresse. Chiamiamola disattenzione. Nel 2008, l’allora segretario del Pd Walter Veltroni, oggi commissario antimafia (nonostante le promesse africane), sosteneva di non volere i voti della mafia. Una scelta di grande coraggio. Nelle liste in Sicilia, dimenticò di candidare Giuseppe Lumia, da anni impegnato nella lotta ai clan e per questo minacciato di morte. Alla Camera in un posto blindato arrivò, però, la candidatura di Daniela Cardinale, figlia dell’ex ministro Totò Cardinale ( dalla Dc al Pd). Al Senato, invece, un posto era riservato a Vladimiro (detto Mirello) Crisafulli. Crisafulli, nel 2001, fu beccato a parlare di politica e appalti con il boss di Enna Raffaele Bevilacqua. L’indagine penale è stata archiviata. Ma Paolo Borsellino parlava di opportunità politica. Lumia mi concesse un’intervista, mentre era fuori dalle liste: “ Una cattiva novità ( quella di Crisafulli) che ho sempre combattuto secondo il principio della responsabilità politica. Non c’ entra nulla quella penale, visto che c’è stata un’archiviazione, ma sul piano politico le responsabilità sono enormi, insopportabili, la scelta di Crisafulli la combatto nella sua idea di fondo, nell’idea che si ha delle istituzioni, nell’idea che si ha del futuro della Sicilia, e continuerò a combatterla”. Lumia, dopo le proteste e la denuncia pubblica, sarà recuperato e oggi è senatore del Pd. Il futuro commissario antimafia Veltroni che oggi discetta di trattative e stragi, nel gennaio 2009, non partecipò al voto, con tutto lo stato maggiore del Pd, per sfiduciare Nicola Cosentino, accusato di collusione con i Casalesi. Veltroni, il giorno delle votazioni risultò assente, nonostante avesse, dalle pagine dell’Espresso, attaccato duramente il sottosegretario all’ economia. Sono mesi che il Pd porta avanti una campagna contro il ddl intercettazioni del governo che prevede, tra le altre cose, il divieto di pubblicare le intercettazioni, anche se non più coperte da segreto. Ma, appena, due anni fa nel suo programma per la guida del paese, Veltroni teorizzava: “Il divieto assoluto di pubblicazione di tutta la documentazione relativa alle intercettazioni e delle richieste e delle ordinanze emesse in materia di misura cautelare fino al termine dell’udienza preliminare, e delle indagini, serve a tutelare i diritti fondamentali del cittadino e le stesse indagini, che risultano spesso compromesse dalla divulgazione indebita di atti processuali”. Bavaglio in salsa Pd. Nulla avremmo saputo dei rompiballe della munnezza napoletana, dei furbetti del quartierino, della cricca, degli imprenditori che ridevano dopo il sisma, dei programmi della nuova P3. Dal lavoro di ricerca sui comuni sciolti per infiltrazioni mafiose che curo (www.federalismocriminale.it) ricavo un’ultima valutazione. Né Veltroni, né Bersani hanno messo in campo un rinnovamento della classe dirigente del partito nel mezzogiorno. Solo nel caso Campania si possono citare esponenti transitati nel partito come Roberto Conte, poi condannati in primo grado per camorra, senza dimenticare la lunga schiera di amministrazioni a guida centro-sinistra, azzerate per collusione con la camorra( con sindaci tornati al loro posto). L’ ultimo fatto ci porta a Caserta dove Enrico Fabozzi, ex sindaco di Villa Literno, oggi consigliere regionale del Pd, è stato tirato in ballo da due pentiti. Da primo cittadino sarebbe stato a disposizione del clan dei Casalesi. Si è autosospeso dal partito. Il comune di Villa Literno è stato sciolto per infiltrazioni mafiose con Fabozzi sindaco, nonostante la riabilitazione del Tar, confermata dal Consiglio di stato, bisognava valutare l’opportunità di quella candidatura. Nella relazione di scioglimento non mancavano le ombre. Ma forse è materia troppo tecnica, roba da commissario antimafia. di Nello Trocchia «Il commissario antimafia e il bavaglio della sinistra»

 

*Anche su www.strozzatecitutti.info

www.federalismocriminale.it 

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