Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Il caso Bossi. Quanto vale la privacy sulla salute degli uomini pubblici?
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Salamandra

Il leader leghista Umberto Bossi è da 21 giorni ricoverato in una sala di rianimazione, in conseguenza di un malore alle coronarie, che gli avrebbe procurato un ictus. Non sappiamo molto sullo stato di salute del ministro per le riforme  del governo Berlusconi. Né conosciamo la situazione dei danni eventuali e delle prospettive di ripresa per il cavallo di razza della Padania.

A lui vanno i nostri auguri di piena e  pronta guarigione. Un avversario politico non lo si demonizza, maramaldeggiando sul suo stato di salute o sulle sue eventuali debolezze nella vita privata. Questo dovrebbe essere il comportamento pubblico di una classe politica liberale e progressista.

Il caso Bossi, però, ci impone una riflessione sull??uso discriminatorio del rispetto della privacy da parte dei media e del ??ceto politico?, spesso molto incline a far quadrato attorno a sé in virtù di uno strano spirito corporativo.

Sui giornali, ma anche in Radio e TV, capita sovente di assistere a programmi informativi che speculano sullo stato di salute di persone indifese, sui loro difetti fisici, sulle particolari tendenze nella vita privata. Qualche volta la smania di ??penetrare? nella privacy arriva agli ??scoop? dei giornali scandalistici e delle trasmissioni pruriginose nei confronti di personaggi del ??jet set?.

Accade anche che qualcuno di questi personaggi ??pubblici? faccia causa e la vinca!

Ma cosa succede in Italia quando ci si avvicina ad un personaggio politico che ricopre incarichi pubblici e, come tale, riveste la funzione di amministratore della ??cosa pubblica??

Quanto meno arrivano querele e condanne da entrambe le parti dello schieramento politico!

Così non è nei paesi anglosassoni, in testa gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, dove il comportamento etico e le notizie sullo stato di salute di un qualsiasi personaggio politico sono fattori di primaria importanza per i mass-media. L??opinione pubblica, in quei paesi, vuole sapere tutto sulla classe politica e i media fanno di tutto per scoprirne anche gli anfratti più reconditi.

Da noi, invece, vige un senso di ieratico rispetto verso il comportamento privato dei personaggi politici, oltre che sul loro stato di salute. A volte in maniera farisaica, perché magari si lascia trapelare tra gli addetti ai lavori e tra i procacciatori di ??gossip? vizi privati presunti o artefatti.

Ma ci domandiamo: quando un personaggio politico ricopre un ruolo istituzionale, svolge in pratica una funzione di ??uomo di stato?, non è forse interesse pubblico conoscere almeno il suo stato di salute, nel caso  fosse stato colpito da qualche malanno più o meno invalidante?

Il grande Presidente americano, l??uomo della vittoria sulla Depressione economica e nella guerra contro il nazifascismo, Roosvelt, era malaticcio e seduto su una sedia a rotelle negli ultimi anni della sua amministrazione. Eppure, tutti in America venivano informati sul suo stato di salute. Contrariamente a quanto accadeva nell??Unione Sovietica, dove lo stato di salute del dittatore Stalin era sempre decantato, nonostante il Parkinson e la demenza senile. Atteggiamento questo che si protrasse nel tempo fino all??arrivo di Gorbaciov e della sua ??perestrojka? ( chi non ricorda i lunghi raffreddori degli oligarchi sovietici, ai tempi di Breznev e Andropov, culminati poi con i loro improvvisi decessi? E le tante bugie per coprire  l??alcolismo e la cirrosi di Eltsin?).

Negli ultimi anni della sua presidenza, il leader socialista francese Mitterrand era sempre scortato da una equipe medica personale e tutti sapevano che era stato operato e curato  per un tumore alla prostata. Nessuno si scandalizzò che la notizie sul suo stato di salute fosse trapelato!

Con la sola eccezione di Reagan ( colpito dall??Alzheimer alla fine del suo mandato, ma tenuto segreto fino a qualche anno dopo),  la regola dell??assoluta trasparenza sullo stato di salute degli  esponenti della classe politica negli Usa è stata sempre rispettata, fino a spingersi sui comportamenti privati dei candidati alla presidenza, a governatore o ad un seggio da senatore.

In Gran Bretagna ci si fa vanto di scavare nelle cartelle cliniche dei personaggi politici e nei meandri più riservati della loro vita privata: si tratti del premier, come dei ministri, oppure dei componenti della famiglia reale.

A volte, questo ??gioco al pubblico ludibrio? porta alle dimissioni di qualche esponente politico; altre volte, gli editori vengono citati in tribunale. Molto spesso, però, basta una smentita pubblicata sui media che hanno sbagliato e tutto finisce lì.

Ora, sarà pure lecito o no conoscere lo stato di salute di un ministro della Repubblica italiana che da quasi un mese è ricoverato in rianimazione e, sembra, verrà addirittura presentato come candidato alle prossime elezioni europee di giugno?

Il ??cittadino? Bossi va certo tutelato da qualsiasi illazione, ma è pur sempre un ??pubblico ministro?, che dovrebbe rendere conto del suo stato di salute non solo al suo elettorato ma a tutti gli altri ??cittadini? da lui amministrati.

Oppure si tratta di un ??cittadino speciale? per il quale viene eretta una inusitata barriera di privacy, su richiesta dei familiari e degli amici di partito?

Se un imputato ha il semplice sospetto di non essere trattato equamente dal suo giudice, perché magari sospettato di avere idee politiche opposte, ha il diritto di eccepire la legittima suspicione e chiederne il trasferimento. Se, invece, decine di milioni di italiani vengono amministrati da qualcuno che si trova momentaneamente invalidato da una malattia, non c??è neppure il diritto ad essere informati?

E?? questa una giusta interpretazione della legge sulla Privacy? Ci faccia sapere qualcosa in merito il Garante, il professor Rodotà!

Altrimenti, dovremo attenerci alle solite graffianti ironie dell??ex-Presidente della Repubblica, Cossiga, sempre molto informato sugli ambienti che contano, il quale ogni tanto lancia boutade sullo stato di salute di qualche personalità di primo piano del nostro mondo politico ( lo ha fatto anche recentemente ammiccando a Ciampi e Berlusconi). Ma questo è ??teatrino della politica?, non informazione corretta e verificata, al servizio dell??opinione pubblica.

Negli anni della Bicamerale, destra e sinistra fecero di tutto per non far trapelare in pubblico la malattia di Berlusconi e le sue cure cancerogene. Molti degli addetti ai lavori sapevano, ma per un malinteso senso del rispetto politico, nulla trapelò sugli organi di stampa. Solo dopo le elezioni del 2001, vinte da Berlusconi, cominciò a trapelare qualcosa e si cominciò a parlare delle ??cure miracolose? del suo medico personale Scapagnini, che  per questi suoi meriti fu fatto eleggere deputato di Forza Italia e sindaco di Catania. Stesso copione, tra dicembre e gennaio, quando Sua Emittenza scomparve per quasi un mese dalle scene pubbliche e ritornò liftato come una starlette d??avanspettacolo.

Fu solo lifting o, come ha malignato il solito Cossiga, una risistematine al motore di un fisico un po?? malandato?

Tra il gossip, le insinuazioni e la disinformazione propagata ad arte ed interesse, noi preferiamo l??informazione libera e senza restrizioni. Specie se si tratta di personaggi politici, con incarichi governativi, che decidono sulle nostre vite e sul nostro futuro.

Letto 994 volte
Notizie Correlate
Audio/Video Correlati
Dalla rete di Articolo 21