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Articolo 21 - Editoriali
Rai: Indietro di 30 anni
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di VeteroRAI

Vi spiego, da buon anziano Rai, perche?? la ristrutturazione di Cattaneo non e?? il ritorno al ??prima delle divisioni?, ma al prima della riforma del 1975. 

Primo punto: il nuovo assetto coincide non casualmente con la prima legge, dopo 30 anni esatti, che riporta la Rai sotto il controllo del governo e non del parlamento (la Gasparri, ovviamente). Secondo punto: la ristrutturazione che sara?? varata il 6 aprile riproduce, con qualche aggravante, la situazione della Rai fino al 1974, sopprimendo di fatto le reti televisive dal punto di vista dell??organizzazione aziendale. Le cose, infatti, vanno dette chiaramente, per quelle che sono,in modo elementare. Lucia Annunziata lo ha capito al volo e la spiegazione e?? semplice: prima che Celli divisionalizzasse la Rai, in pratica sul modello dell??ENEL, le tre reti televisive avevano i supporti al proprio interno e la titolarita?? dei budget, degli acquisti, dei contratti. Erano, insomma, autonome. Esisteva una forte direzione di ??coordinamento dei palinsesti? che gestiva il palinsesto complessivo delle tre reti e spesso riusciva ad armonizzarlo, in stretto contatto con le direzioni di rete. C??erano tanti ??scazzi?, ma spesso i risultati erano ottimi, anche se indubbiamente il coordinatore dei palinsesti aveva un grande potere.

Si poteva dunque tornare a questo tipo di organizzazione, che aveva retto bene per piu?? di 20 anni e che, in sostanza, garantiva un certo controllo sul prodotto delle reti attraverso il coordinamento dei palinsesti. E invece no. Non e?? bastato ai berluskones della Rai tutelarsi in questo modo e, per sopprimere ogni autonomia della terza rete (perche?? di questo parliamo, diciamolo chiaramente), hanno pensato che prima della riforma del ??75 tutti i supporti erano centralizzati, le reti non esistevano in quanto tali e il direttore generale gestiva in prima persona l??intera programmazione. Certo, c??erano solo due reti, la notte non c??era programmazione, ma che importa?Cattaneo ha trovato la sua ??quadra? e ha scelto di prendersi un ristretto gruppo di vigilantes messi a presidiare tutti i supporti decisivi perche?? una rete possa produrre: contratti, budget, acquisti, appalti, consulenze. E il direttore di rete che ci rimane a fare?

Del tutto casualmente questo e?? da alcuni anni il modello Mediaset, dove infatti i direttori di rete non li conosce assolutamente nessuno (infatti Giorgio Gori, capita l??antifona, se ne ando??). E siamo tornati allegramente a 30 anni prima! Con un??altra ciliegina sulla putrida torta: le reti non faranno nemmeno le sperimentazioni di nuovi prodotti, perche?? la cosiddetta ??innovazione prodotto? la fara?? il marketing del duo Nardello/Bergamini. Tutto questo per un solo scopo: occupare anche Rai tre. L??ordine, del resto, era partito da Arcore molti mesi fa: alle elezioni si deve andare distruggendo la terza rete. E qualcuno anche dentro la Rai ancora pensa che la Gasparri abbia salvato Rai tre! Che pena.

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