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Articolo 21 - Editoriali
L'onestà di Angela Napoli e le serve sciocche.
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di Nello Trocchia

Angela Napoli, deputata di Futuro e Libertà, denuncia la mafia da anni. Ha chiesto pulizia anche nel suo partito, è stata isolata, minacciata dal potere 'ndranghetista. Scomoda anche per molti suoi colleghi. Mai in prima pagina. Quando si scoprì che la mafia calabrese le aveva preparato un attentato, ne arrivarono poche di parole di solidarietà; addirittura qualcuno, nel suo partito, le disse 'auguri'. Impegnata per lo scioglimento di Lamezia Terme e Fondi, nonostante fossero comuni governati da giunte 'alleate'. Nel panorama di mercinomio, di svendita dei valori, di massacro civile delle istituzioni, Angela Napoli è una mosca bianca, persona adamantina.
 Oggi è finita in prima pagina per questa frase: " Bisogna cambiare la legge elettorale, non escludo che in parlamento ci siano donne che si sono prostituite". Per questa frase le tocca chiedere scusa. Ma a chi? Alle deputate che servono il padrone, che ora urlacchiano , ma erano zitte quando il capo faceva l'utilizzatore finale o chiedeva un militare per ogni bella donna? Zitte quando Silvio Berlusconi offendeva donne dello schieramento avverso. Zitte quando una donna, Veronica Lario raccontò: " Sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi qui. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni". Parlando delle giovani e delle veline che circordavano suo marito, aggiunse: "Figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica". Sconcertata dal paese Italia che "Per una strana alchimia il paese tutto conceda e tutto giustifichi al suo imperatore". A Veronica Lario fu riservato anche il 'metodo Boffo' sui giornali di famiglia per provare a sputtanarla, senza esito. Nessuna donna libera del Pdl alzò mezzo dito, pose la questione, chiese spiegazioni.
Oggi contro Napoli contumelie e taglienti parole.
Ma una dichiarazione spicca su tutte le altre, quella di Daniela Santanchè, sottosegretario all' Attuazione del Programma. "'A differenza di tutti non sono ne' stupita ne' sorpresa della dichiarazione di Angela Napoli sulle donne del Pdl. L'onorevole ha fatto finalmente cadere la maschera e ha reso visibile l'assoluto vuoto della proposta politica del partito di Fini, messo in piedi esclusivamente per denigrare e delegittimare tutto cio' che e' riconducibile a Silvio Berlusconi'.
Non c'è nessun caso di omonimia. Daniela Santanchè è la stessa che aveva chiesto la privacy per i mafiosi, difficile che rispetti e celebri il lavoro di chi da anni combatte le organizzazioni criminali e rischia la vita. La stessa che rivelò un presunto rapporto tra Veronica Lario e un altro uomo dopo la rottura tra Berlusconi e la moglie.
Santanchè è la stessa che, prima delle elezioni, attaccò l'allora avversario politico: "Le donne per andare in Parlamento lo possono fare solo con me — disse in un'intervista a Canale Italia —. Vorrei fare un appello a tutte le donne italiane. Non date il voto a Silvio Berlusconi, perché Silvio Berlusconi ci vede solo orizzontali, non ci vede mai verticali".
Non paga, quando Berlusconi le ricordò i trascorsi: "E' quella destra Billionaire che cerca di portarci via i voti ma fa solo il gioco della sinistra" lei replicò chiaro e tondo: "E' ossessionato da me. Tanto, non gliela do".  Ora è sottosegretaria all'attuazione del programma e impartisce lezioni ad Angela Napoli su opportunità politica e moralità.

 ( L'intervista su candidature e mafia prima delle regionali)

www.federalismocriminale.it

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