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Articolo 21 - Editoriali
Digitale terestre: interrogazione Vita-Giulietti al Ministro dello sviluppo economico
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di redazione

Riceviamo e di seguito pubblichiamo la bozza di interrogazione a firma di Vincenzo Vita e Giuseppe Giulietti in merito all'assegnazione dei 5 multiplex nel passaggio al digitale terrestre e all'assegnazione di uno di essi a Mediaset prima dell'espletamento della gara.

INTERROGAZIONE
A risposta orale in aula
Al Ministro dello sviluppo economico

Premesso che
il Ministero dello sviluppo economico e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni hanno condiviso il calendario per il passaggio al digitale che dovrebbe completarsi, regione per regione, entro il 2012. L'Agcom con recente delibera n. 300/10/CONS (Piano nazionale di assegnazione delle frequenze televisive - PNAF- per il digitale terrestre) ha previsto un' asta pubblica per il dividendo digitale e una gara mediante "beauty contest" per l'assegnazione di cinque multiplex, come è avvenuto o sta avvenendo nella grande parte dei paesi occidentali.
considerato che
nel passaggio al digitale, l’Italia sconta anomalie che non esistono altrove, prime tra tutte la totale integrazione verticale degli operatori che porta alla coincidenza tra proprietà degli impianti e diritti d’uso delle frequenze, laddove in altri Paesi soggetti diversi gestiscono gli impianti garantendone l’accesso ai detentori delle frequenze: in un quadro segnato dalla prepotente concentrazione avvenuta durante l'era analogica;
in secondo luogo, l’Italia ha sofferto della presenza, nell’ambito dell’uso dello spettro, delle applicazioni per uso militare: importanti porzioni di banda sono state assegnate a esigenze della difesa, in modo non omogeneo e spesso frammentario (la vicenda delle frequenze del Wimax in questo senso è stata emblematica);
infine, la gestione delle frequenze e, in particolare, le modalità di allocazione dello spettro sono avvenute contravvenendo alle norme comunitarie, come è stato rilevato dalla Commissione europea in sede di procedura infrazione contro la c.d. legge Gasparri e dalla Corte di giustizia UE con la sentenza sul caso Europa 7. L’Italia è stata, tra l’altro, uno dei Paesi nei quali meno si è posto il problema del coordinamento internazionale e per lungo tempo, salvo alcuni impianti principali della Rai coordinati già dall’inizio degli anni Sessanta con il piano di Stoccolma, la proliferazione degli operatori privati locali e nazionali è avvenuta in totale assenza di coordinamento e, soprattutto, secondo un principio di occupazione senza regole dell’etere.

Considerato, inoltre, che
in data 8 settembre 2010 il quotidiano "La Repubblica" riporta la notizia secondo cui Romani, attuale viceministro con delega alla Comunicazione avrebbe favorito Mediaset  che “ancor prima che venga portata a termine la gara per l’assegnazione dei famosi cinque multiplex per il digitale terrestre”, ne ha occupato uno “per fare sperimentazioni dell'alta definizione a piena potenza sul digitale terrestre”. Questo,  secondo la testata diretta da Ezio Mauro, avrebbe consentito alla Società di portarsi avanti nel lavoro e di accumulare un netto vantaggio tecnologico rispetto ai concorrenti. Alcuni operatori avrebbero scoperto casualmente che dal 23 agosto scorso, nelle regioni italiane dove è già avvenuto il passaggio dall’analogico al digitale, “Mediaset ha riacceso la frequenza 770 mhz-Canale 58 e trasmette in via sperimentale con la tecnologia in alta definizione”.
Il quotidiano aggiunge anche che “a concedere l’utilizzo temporaneo del Canale 58, è stato il vice ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, a seguito di una richiesta di Mediaset pervenuta a luglio scorso”, ma mai resa pubblica.
Attraverso una nota stampa del Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, Romani ha risposto al quotidiano replicando che: “Nessun regalo è stato fatto a Mediaset. Si tratta solo di un provvedimento assolutamente legittimo, sulla base di quanto prevede il codice delle comunicazioni elettroniche, finalizzato a consentire la sperimentazione di tecnologie avanzate e di servizi innovativi a beneficio dell'utenza, ad un uso efficiente dello spettro radioelettrico e a proteggere un patrimonio di risorse frequenziali, attualmente inutilizzato, da possibili occupazioni abusive”.
 
“L’autorizzazione già concessa ad altri soggetti” vedi Rai, “ed eventualmente ottenibile da chiunque con i dovuti requisiti e per gli stessi fini sperimentali -prosegue la nota - ha peraltro una durata estremamente limitata, essendo legata come termine finale all'imminente emanazione del bando di gara per l'assegnazione del dividendo digitale”.

Si chiede al Ministro competente di conoscere
quando il governo  metterà a gara i cinque multiplex per la televisione digitale terrestre e se rispondono al vero le notizie riportate dell'attribuzione a Mediaset di uno dei multiplex, prima dell'espletamento della gara prevista; quale siano, inoltre, i caratteri dell'eventuale sperimentazione assegnata alla Rai, come dichiarato dal vice ministro Romani.

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