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Articolo 21 - Editoriali
Emergenza nomadi: anche il caso Italiano potrebbe essere scrutinato dall’UE
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di redazione

Riceviamo e di seguito pubblichiamo da parte di Open Society Justice Initiative:
Venerdì 17 al tribunale di Milano si chiederà che la questione del censimento nomadi del 2008 venga riferita alla Corte di giustizia del Lussemburgo per violazione della normativa europea sulla discriminazione etnica.
Anche l’Italia potrebbe dover riferire alla Corte europea di Lussemburgo circa le sue politiche riguardanti i Rom. Dopo le dichiarazioni di ieri del Commissario ai diritti umani Viviane Reding che preannunciano l’apertura di una procedura d’infrazione contro la Francia sulle espulsioni di Rom rumeni, la violazione delle norme comunitarie in materia di non discriminazione e protezione dei dati personali sarà invocata riguardo al censimento nomadi voluto da Maroni nel 2008 in un’udienza fissata per il 17 settembre al Tribunale di Milano.
Nella loro richiesta di verifica della conformità dei decreti emergenza nomadi del 2008 con il diritto europeo, gli undici ricorrenti Rom coinvolti nel processo Omerovic, tra cui Mujo Omerovic, un sopravvissuto all’olocausto e l’artista rom-milanese Dijana Pavlovic, sono sostenuti dall’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, dal NAGA e dalla ONG americana Open Society Justice Initiative. A rappresentarli, l’avvocato Alberto Guariso e l’ex presidente della Corte Costituzionale Valerio Onida, possibile futuro candidato PD a Palazzo Marino.
I ricorrenti e le associazioni domandano che il caso del censimento del 2008 venga deferito alla Corte di giustizia europea di Lussemburgo per un controllo preliminare sulla sua conformità con il diritto europeo in materia di discriminazione etnica e di protezione dei dati personali visto il mancato riscontro di azioni positive conseguenti alla proclamazione dell’emergenza e l’assenza totale d’informazione circa l’uso dei dati personali e sensibili acquisiti durante il censimento.
10 su 11 dei ricorrenti del caso Omerovic sono residenti del campo Rom autorizzato di Triboniano, recentemente minacciato di chiusura dalle autorità milanesi perché occupa un’area destinata alla Expo Universale del 2015. La settimana scorsa, a Milano, gli sgomberi dei campi nomadi erano ripresi da via Rubattino, con un’azione che aveva evacuato 200 rom, tra cui 40 bambini iscritti nelle scuole locali che avrebbero iniziato l’anno scolastico questa settimana.

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